Zimone come Torino. Ma gli alpini non ci stanno

Zimone come Torino. Ma gli alpini non ci stanno
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ZIMONE - E’ diventato un vero e proprio caso l’ordinanza pubblicata sul sito del Comune di Zimone inerente l’ordine pubblico per il prossimo fine settimana, quando in paese si celebrerà il 50° anniversario della fondazione del gruppo degli alpini e il raduno delle penne nere della Valle Elvo. Le parole utilizzate sul documento a firma del sindaco Piergiorgio Givonetti proprio non sono andate giù agli alpini biellesi, con il presidente della sezione di Biella, Marco Fulcheri, in testa. 
Il primo cittadino di Zimone ha ordinato, attraverso il documento, di non vendere alcolici in contenitori di vetro per tutta la durata dell’evento. Nulla di strano, visto che molte amministrazioni adottano, soprattutto dopo i fatti che sono accaduti a Torino la sera della finale tra Juventus e Real Madrid. Quello che ha lasciato sconcertati gli alpini biellesi sono le parole utilizzate in premessa per giustificare l’ordinanza. «Nei giorni 15-16 e 17 giugno - si legge nel documento - si svolgerà la manifestazione organizzata dall’Associazione alpini gruppo di Zimone di celebrazione del 50° anniversario di fondazione e del 19° raduno dei gruppi alpini della Valle Elvo, in occasione della quale si prevede un eccezionale afflusso di avventori con conseguente eccezionale aumento di consumo di bevande alcoliche. Le recenti cronache nazionali hanno evidenziato che manifestazioni di tale genere a volte possono sfociare in fenomeni di disturbo e della normale vivibilità urbana da parte dei cittadini residenti, dettati da criticità di sicurezza urbana e di decoro e incuria dovuti alla massiccia presenza di persone dedite al consumo di alcolici, con il rischio di fenomeni di atteggiamenti incivili (schiamazzi, risse, danneggiamenti) ed all’abbandono di rifiuti - in particolare bottiglie, spesso rotte, sul suolo pubblico». Una premessa che ha fatto letteralmente infuriare chi porta il cappello alpino in testa. «Non siamo black bloc - sottolinea il presidente della sezione di Biella Marco Fulcheri -, nella premessa dell’ordinanza ci sono tanti vecchi stereotipi che devono assolutamente essere cancellati. Gli alpini non sono quelli che bevono, sono le persone che nello scorso anno hanno donato 160mila ore di volontariato alla comunità, che hanno raccolto più di 6mila euro per la cestovia e che hanno donato 65mila euro per il terremoto in Centro Italia». 

Enzo Panelli

ZIMONE - E’ diventato un vero e proprio caso l’ordinanza pubblicata sul sito del Comune di Zimone inerente l’ordine pubblico per il prossimo fine settimana, quando in paese si celebrerà il 50° anniversario della fondazione del gruppo degli alpini e il raduno delle penne nere della Valle Elvo. Le parole utilizzate sul documento a firma del sindaco Piergiorgio Givonetti proprio non sono andate giù agli alpini biellesi, con il presidente della sezione di Biella, Marco Fulcheri, in testa. 
Il primo cittadino di Zimone ha ordinato, attraverso il documento, di non vendere alcolici in contenitori di vetro per tutta la durata dell’evento. Nulla di strano, visto che molte amministrazioni adottano, soprattutto dopo i fatti che sono accaduti a Torino la sera della finale tra Juventus e Real Madrid. Quello che ha lasciato sconcertati gli alpini biellesi sono le parole utilizzate in premessa per giustificare l’ordinanza. «Nei giorni 15-16 e 17 giugno - si legge nel documento - si svolgerà la manifestazione organizzata dall’Associazione alpini gruppo di Zimone di celebrazione del 50° anniversario di fondazione e del 19° raduno dei gruppi alpini della Valle Elvo, in occasione della quale si prevede un eccezionale afflusso di avventori con conseguente eccezionale aumento di consumo di bevande alcoliche. Le recenti cronache nazionali hanno evidenziato che manifestazioni di tale genere a volte possono sfociare in fenomeni di disturbo e della normale vivibilità urbana da parte dei cittadini residenti, dettati da criticità di sicurezza urbana e di decoro e incuria dovuti alla massiccia presenza di persone dedite al consumo di alcolici, con il rischio di fenomeni di atteggiamenti incivili (schiamazzi, risse, danneggiamenti) ed all’abbandono di rifiuti - in particolare bottiglie, spesso rotte, sul suolo pubblico». Una premessa che ha fatto letteralmente infuriare chi porta il cappello alpino in testa. «Non siamo black bloc - sottolinea il presidente della sezione di Biella Marco Fulcheri -, nella premessa dell’ordinanza ci sono tanti vecchi stereotipi che devono assolutamente essere cancellati. Gli alpini non sono quelli che bevono, sono le persone che nello scorso anno hanno donato 160mila ore di volontariato alla comunità, che hanno raccolto più di 6mila euro per la cestovia e che hanno donato 65mila euro per il terremoto in Centro Italia». 

Enzo Panelli

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