Viverone: truffa di 6000 bottiglie di Erbaluce
Ha venduto più di seimila bottiglie di vino prodotto da un’azienda agricola biellese grazie ai filari di viti che dalla collina morenica degradano a sud verso il lago di Viverone, per lo più di ottimo Erbaluce di Caluso. Ma non ne ha pagata nemmeno una, causando un danno non da poco di migliaia di euro alla ditta produttrice.
L’accordo. E’ passato quasi un anno dal giorno in cui Giovanni G., 25 anni, originario di Brindisi ma noto anche nel Biellese, soprattutto nella zona di Cavaglià dove per un certo periodo ha abitato, si è presentato al titolare dell’azienda agricola viveronese e gli ha proposto di aprire una sorta di succursale del punto vendita di bottiglie di vino pregiato. Ma di soldi non ne sono stati versati e delle seimila bottiglie si sono perse le tracce. Le indagini hanno però portato i carabinieri a ricostruire tutti i passaggi che hanno portato il titolare dell’azienda agricola a fidarsi del rappresentate della società “Eden Food”, con sede a Cavaglià, che si era offerto di vendere il vino di Viverone ai ristoranti del nord d’Italia. L’Erbaluce di Caluso era il cavallo di battaglia, una varietà antichissima e autoctona delle nostre terre considerato che già gli antichi romani lo conoscevano col nome di Albalux. Eppure, nonostante il contratto fosse stato firmato e le vendite pareva andassero a gonfie vele, nelle casse del produttore non è mai finito manco uno delle migliaia di euro che - stando alle indagini - Giovanni G. avrebbe dovuto versare. Nei giorni scorsi, al termine di tutti gli accertamenti da parte dei militari, il giovane è stato denunciato per truffa aggravata.