Vini “made in Biella” sempre più in enoteca

Vini “made in Biella” sempre più in enoteca
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Cresce l’appeal del vino “made in Vercelli-Biella” sui mercati mondiali, ma anche in Italia grazie alla sempre più capillare presenza nelle 7.300 enoteche presenti in tutta la Penisola. Quella delle “oasi del vino” è una crescita costante che, negli ultimi otto anni, ha visto per questi locali un incremento del 18,9%: e anche nelle nostre province la loro presenza è costante, con 29 esercizi nel Vercellese e 31 in provincia di Biella. Lo indicano i dati di un’analisi di Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualità negli acquisti di vino che è diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti.

I giovani “enotecari”, in provincia di Biella, pesano per il 5,3% del totale, mentre le donne per il 21,1%. A Vercelli,  il 18,2% delle enoteche è gestito da giovani e il 4,5% da donne (rispettivamente, le due province occupano 28 e 24 addetti). Nel Biellese, risultano poi oltre 200 produttori di uve e oltre 250 ettari coltivati a vite (elaborazioni Coldiretti Vercelli Biella), mentre, nel Vercellese, si contano oltre 200 imprese con almeno un vigneto e una superficie che sfiora i 200 ettari coltivati a vite.  Giovane, poi, è la nuova generazione dei produttori vitivinicoli delle due province: molti di loro hanno raccolto il testimone dell’impresa di famiglia, attiva da più generazioni, mentre altri si sono avvicinati ex novo a questo mondo. «Si tratta di una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità, come dimostra anche il boom dei corsi per sommelier - dice il presidente di Coldiretti interprovinciale, Paolo Dellarole -, ma anche il numero crescente di giovani che ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini, oltre al fatto che sta crescendo tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole. Peraltro, l’export di vino italiano è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro: conferma il trend il vino “made in Vercelli-Biella” che, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è particolarmente richiesto oltre i confini nazionali, dall’Europa, agli Stati Uniti, ai nuovi mercati asiatici».
G.O.

Cresce l’appeal del vino “made in Vercelli-Biella” sui mercati mondiali, ma anche in Italia grazie alla sempre più capillare presenza nelle 7.300 enoteche presenti in tutta la Penisola. Quella delle “oasi del vino” è una crescita costante che, negli ultimi otto anni, ha visto per questi locali un incremento del 18,9%: e anche nelle nostre province la loro presenza è costante, con 29 esercizi nel Vercellese e 31 in provincia di Biella. Lo indicano i dati di un’analisi di Coldiretti e della Camera di Commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualità negli acquisti di vino che è diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti.

I giovani “enotecari”, in provincia di Biella, pesano per il 5,3% del totale, mentre le donne per il 21,1%. A Vercelli,  il 18,2% delle enoteche è gestito da giovani e il 4,5% da donne (rispettivamente, le due province occupano 28 e 24 addetti). Nel Biellese, risultano poi oltre 200 produttori di uve e oltre 250 ettari coltivati a vite (elaborazioni Coldiretti Vercelli Biella), mentre, nel Vercellese, si contano oltre 200 imprese con almeno un vigneto e una superficie che sfiora i 200 ettari coltivati a vite.  Giovane, poi, è la nuova generazione dei produttori vitivinicoli delle due province: molti di loro hanno raccolto il testimone dell’impresa di famiglia, attiva da più generazioni, mentre altri si sono avvicinati ex novo a questo mondo. «Si tratta di una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità, come dimostra anche il boom dei corsi per sommelier - dice il presidente di Coldiretti interprovinciale, Paolo Dellarole -, ma anche il numero crescente di giovani che ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini, oltre al fatto che sta crescendo tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole. Peraltro, l’export di vino italiano è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro: conferma il trend il vino “made in Vercelli-Biella” che, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è particolarmente richiesto oltre i confini nazionali, dall’Europa, agli Stati Uniti, ai nuovi mercati asiatici».
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