Via Tarino, ancora proteste

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(8 nov) Una trentina di persone che abitano in via Tarino, nei pressi di quel vecchio fabbricato, crollato, in parte, il 12 maggio dello scorso anno, hanno presentato, nei giorni scorsi, una petizione al sindaco Claudio Corradino, ai carabinieri e all’Asl di Biella per richiedere il loro sollecito intervento. «Affinché vengano effettuati, al più presto, i necessari lavori per la messa in sicurezza dell’area circostante» si legge nel documento. Una trentina di persone che abitano in via Tarino, nei pressi di quel vecchio fabbricato, crollato, in parte, il 12 maggio dello scorso anno, hanno presentato, nei giorni scorsi, una petizione al sindaco Claudio Corradino, ai carabinieri e all’Asl di Biella per richiedere il loro sollecito intervento. «Affinché vengano effettuati, al più presto, i necessari lavori per la messa in sicurezza dell’area circostante» si legge nel documento.

Lettera. «Al degrado di quel vecchio edificio ed alle case circostanti, nel frattempo - si legge - si sono aggiunti dei rovi e delle erbacce molto alte, che sono diventati rifugi ideali per animali non certo graditi. Questo può anche compromettere la salute pubblica. Limitare l’area con le transenne non basta».

La richiesta. Nella petizione, si chiede al sindaco, in alternativa, che il Comune effettui, con urgenza, a sue spese, quei lavori per la messa in sicurezza, inviando poi la relativa fattura alla ditta proprietaria dell’immobile: “Habitat Società Cooperativa’’, di via XXV Aprile 29, a Busseto, Parma, affinchè provveda al pagamento. «Infatti, sappiamo – prosegue la petizione – che questa prassi è già stata applicata, in passato, anche dal Comune di Cossato, in caso di pericolo per l’incolumità pubblica e per mancanza di intervento da parte della proprietà». I residenti fanno infine presente che i lavori dovrebbero essere eseguiti con urgenza «in quanto, con la brutta stagione ormai alle porte (piogge intense e forti nevicate), il pericolo per la nostra incolumità sarà ancora maggiore». La petizione-denuncia è stata inviata ai carabinieri e all’Asl per quanto di loro competenza e responsabilità.

Il sindaco. «Poco più di un anno fra, dopo un sopralluogo dell’architetto Barbero, - risponde il sindaco - avevamo effettuato un intervento di contenimento. Non essendo casa nostra, non avevamo potuto fare di più. Solo per motivi di sicurezza, avevamo puntellato lo stabile. Del resto, la ditta “Habitat”, da anni, non paga l’Ici, né altro. Questa società, contattata più volte, non ha dimostrato alcun interesse: è una situazione brutta. Noi potremmo intervenire soltanto se l’autorità giudiziaria ce lo imponesse di fronte ad un pericolo reale di sicurezza. Ci sarebbe anche un’altra soluzione con tempi lunghi: recuperare quella cubatura altrove: In quel caso, potremmo far demolire lo stabile, ma ci vogliono almeno due anni».

8 novembre 2011

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