Valle Mosso, mensa scolastica verso una rivoluzione

Valle Mosso, mensa scolastica verso una rivoluzione
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VALLE MOSSO - Non è il solito bando per l’affidamento della gestione di un servizio pubblico, quello che la Stazione unica appaltante della Provincia di Biella ha pubblicato nei giorni scorsi per conto del Comune di Valle Mosso. Il paese non è infatti alla ricerca di un semplice gestore che dal prossimo 30 giugno, quando scadrà il contratto con la Elior ristorazione di Milano (quindi di fatto dal prossimo anno scolastico), si occupi della somministrazione dei pasti ai bimbi e ai ragazzi delle scuole dell’obbligo. Questa volta, il Comune vuole andare oltre. E rendere il paese non solo totalmente indipendente nella filiera che si chiude nella mensa scolastica, ma anche in grado di far fronte alle esigenze sociali degli indigenti presenti sul territorio. Con il bando, infatti, l’amministrazione comunale - al fine di «razionalizzare il servizio» - chiede al futuro gestore anche di realizzare un vero e proprio centro comunale di cottura e preparazione dei pasti a partire dall’asilo nido. Una struttura, spiegano dal Comune, «che eventualmente risponda anche agli emergenti bisogni della propria cittadinanza dettati dal notevole aumento di nuove povertà». In sostanza, i pasti qui prodotti dovranno coprire anche le necessità degli indigenti del paese. Una vera e propria rivoluzione, se si pensa che oggi la mensa scolastica valmossese è gestita tramite due appalti: uno stipulato con la Elior ristorazione di Milano, che fornisce i pasti a tutte le scuole - eccetto il nido - tramite un proprio centro cottura situato in un’azienda tessile del paese. Il nido, invece, è servito dalla cooperativa sociale Orso Blu, che opera nella cucina interna della struttura.
Veronica Balocco

VALLE MOSSO - Non è il solito bando per l’affidamento della gestione di un servizio pubblico, quello che la Stazione unica appaltante della Provincia di Biella ha pubblicato nei giorni scorsi per conto del Comune di Valle Mosso. Il paese non è infatti alla ricerca di un semplice gestore che dal prossimo 30 giugno, quando scadrà il contratto con la Elior ristorazione di Milano (quindi di fatto dal prossimo anno scolastico), si occupi della somministrazione dei pasti ai bimbi e ai ragazzi delle scuole dell’obbligo. Questa volta, il Comune vuole andare oltre. E rendere il paese non solo totalmente indipendente nella filiera che si chiude nella mensa scolastica, ma anche in grado di far fronte alle esigenze sociali degli indigenti presenti sul territorio. Con il bando, infatti, l’amministrazione comunale - al fine di «razionalizzare il servizio» - chiede al futuro gestore anche di realizzare un vero e proprio centro comunale di cottura e preparazione dei pasti a partire dall’asilo nido. Una struttura, spiegano dal Comune, «che eventualmente risponda anche agli emergenti bisogni della propria cittadinanza dettati dal notevole aumento di nuove povertà». In sostanza, i pasti qui prodotti dovranno coprire anche le necessità degli indigenti del paese. Una vera e propria rivoluzione, se si pensa che oggi la mensa scolastica valmossese è gestita tramite due appalti: uno stipulato con la Elior ristorazione di Milano, che fornisce i pasti a tutte le scuole - eccetto il nido - tramite un proprio centro cottura situato in un’azienda tessile del paese. Il nido, invece, è servito dalla cooperativa sociale Orso Blu, che opera nella cucina interna della struttura.
Veronica Balocco

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