Vaglio, per i disabili ci sono Wanda e Arno

Vaglio, per i disabili ci sono Wanda e Arno
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BIELLA - Si chiamano Wanda e Arno, hanno tra i 4 e i 6 anni. E, da lunedì scorso, sono in qualche modo entrati ufficialmente a scuola. La metafora per sintetizzare il senso del progetto di pet therapy “Un cane di nome Wanda”, istituito dall’Iis “Vaglio Rubens” nell’ambito della macro area di lavoro “Decisamente abili”. La pet therapy si rivolge proprio agli studenti con diverse forme di disabilità che frequentano la scuola. «Si tratta di un progetto nato per favorire l'inclusione degli alunni diversamente abili all'interno della società scolastica e non, come per sensibilizzare all'educazione del cane nella quotidianità e, infine, per collaborare tra compagni e, eventualmente, per trovare un possibile sbocco lavorativo, quale ad esempio il dog-sitter», spiega la professoressa a capo del progetto di sostegno, Paola Botta. Per realizzare il progetto, l’istituto può contare sulla collaborazione dell’esperto addestratore Enci Daniele Nizzola, che già dallo scorso anno lavora con alcuni allievi disabili che hanno fatto da testimonial al progetto stesso.  Aggiunge la professoressa Botta: «L’attività, resa possibile grazie a una donazione rilasciata dalla signora Emma Borrione e dalla sensibilizzazione del dottor Fiorina, è stata presentata in aula magna e, poi, seguita da un momento dimostrativo con i due cani, nelle aree esterne della scuola».Gli allievi saranno impegnati nella buona conduzione del cane, educazione e pet therapy per una decina di incontri, per poi concludere il percorso con un piccolo esame pratico e teorico. Un momento educativo e emotivamente coinvolgente, iniziato lo scorso lunedì nel campo sportivo vicino al “Vaglio”. In cosa consisterà, allora, il tempo che sarà dedicato a questa iniziativa, che ha più di un significato e incentiva alla vicinanza con l’animale, da sempre benefica? «Lavorerò con i ragazzi per due ore tutti i lunedì. Gli studenti sono in tutto otto e, da gennaio ad aprile, mi dedicherò ad ognuno di loro per cinque incontri - spiega Daniela Nizzola - Wanda si muove in automatico, ha una certa esperienza. A seconda della scioltezza di ogni studente nel portare e interagire con l’animale sceglierò via via cani meno esperti, per portare piano piano tutti a lavorare di più sul rapporto». Wanda è una rottweiler, Arno (in foto) un pastore tedesco: «Sono due razze portate al lavoro, all’interazione con il padrone, che si legano alla casa. Nessun timore dei ragazzi, dipende da come uno alleva i cani, se ne conosce l’indole».  Giovanna Boglietti  

BIELLA - Si chiamano Wanda e Arno, hanno tra i 4 e i 6 anni. E, da lunedì scorso, sono in qualche modo entrati ufficialmente a scuola. La metafora per sintetizzare il senso del progetto di pet therapy “Un cane di nome Wanda”, istituito dall’Iis “Vaglio Rubens” nell’ambito della macro area di lavoro “Decisamente abili”. La pet therapy si rivolge proprio agli studenti con diverse forme di disabilità che frequentano la scuola. 

«Si tratta di un progetto nato per favorire l'inclusione degli alunni diversamente abili all'interno della società scolastica e non, come per sensibilizzare all'educazione del cane nella quotidianità e, infine, per collaborare tra compagni e, eventualmente, per trovare un possibile sbocco lavorativo, quale ad esempio il dog-sitter», spiega la professoressa a capo del progetto di sostegno, Paola Botta. 

Per realizzare il progetto, l’istituto può contare sulla collaborazione dell’esperto addestratore Enci Daniele Nizzola, che già dallo scorso anno lavora con alcuni allievi disabili che hanno fatto da testimonial al progetto stesso.  Aggiunge la professoressa Botta: «L’attività, resa possibile grazie a una donazione rilasciata dalla signora Emma Borrione e dalla sensibilizzazione del dottor Fiorina, è stata presentata in aula magna e, poi, seguita da un momento dimostrativo con i due cani, nelle aree esterne della scuola».

Gli allievi saranno impegnati nella buona conduzione del cane, educazione e pet therapy per una decina di incontri, per poi concludere il percorso con un piccolo esame pratico e teorico. Un momento educativo e emotivamente coinvolgente, iniziato lo scorso lunedì nel campo sportivo vicino al “Vaglio”. In cosa consisterà, allora, il tempo che sarà dedicato a questa iniziativa, che ha più di un significato e incentiva alla vicinanza con l’animale, da sempre benefica? «Lavorerò con i ragazzi per due ore tutti i lunedì. Gli studenti sono in tutto otto e, da gennaio ad aprile, mi dedicherò ad ognuno di loro per cinque incontri - spiega Daniela Nizzola - Wanda si muove in automatico, ha una certa esperienza. A seconda della scioltezza di ogni studente nel portare e interagire con l’animale sceglierò via via cani meno esperti, per portare piano piano tutti a lavorare di più sul rapporto». 

Wanda è una rottweiler, Arno (in foto) un pastore tedesco: «Sono due razze portate al lavoro, all’interazione con il padrone, che si legano alla casa. Nessun timore dei ragazzi, dipende da come uno alleva i cani, se ne conosce l’indole».  

Giovanna Boglietti  

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