Usa la sua carica pubblica come pass per l'auto
Dovrebbero tenerlo a mente, i politici, che in tempi di bufere “stile Fiorito” certe cose non si fanno. Non si devono fare mai, in realtà. Ma adesso ancor più. Perché non c’è sgarro che non salti immediatamente agli occhi dei cittadini, ormai stanchi e arrabbiati per quanto vedono accadere attorno a loro ogni giorno. E allora, non stupisce che un solerte cittadino, in forma anonima, abbia voluto segnalare a un giornale l’ennesimo antipatico gesto di un politico troppo fiducioso del suo ruolo. Solo che, questa volta, il giornale che ha ricevuto la segnalazione non è una testa nazionale, ma Eco di Biella. E solo che non siamo a Roma o nei palazzi del potere, ma nella piccola e bellissima Alta Valsessera.
Il fatto. Il fatto risale a domenica. Luogo: la strada carrozzabile Bocchetto Sessera-Mera. Come la maggior parte dei biellesi (e dei valsesiani) sa, e a maggior ragione gli escursionisti che frequentano la zona, quella è una lunga pista sulla quale non è possibile transitare con mezzi privati. O meglio, a potervi passare con la propria auto sono tutti coloro che hanno ricevuto dall’Ufficio gestione proprietà forestali della Regione Piemonte, con sede a Vercelli, un regolare permesso di transito che riporta la targa del mezzo e il periodo di validità del documento. Un foglio, in sostanza, da posizionare sul cruscotto dell’auto per consentire il controllo da parte del Corpo Forestale, il quale, nel caso di mancata esibizione del lasciapassare, può elevare anche multe piuttosto salate a seconda del numero di paesi attraversati percorrendo la strada (quella è zona di isole amministrative di molti Comuni della Valle di Mosso). Ebbene, tra tante auto posteggiate con regolare permesso, a un lettore non è sfuggito che domenica ve n’era una sulla quale non era esposto il permesso regionale, bensì il documento - datato 20 maggio 2011 - con cui il Comune di Trivero annunciava alla persona proprietaria del mezzo che era stata eletta consigliere comunale. Come dire: «Sono in amministrazione, dunque passo». Un gesto non consentito dalla legge, ma che il consigliere di maggioranza Mirella Giovinazzo ha ritenuto legittimo visto il suo ruolo amministrativo.
Reazioni. Tiziano Cordiale, l’addetto regionale che si occupa dei rilasci dei permessi, fa notare che la materia è strettamente disciplinata da una legge (la l.r. 45/89) e che l’attestazione del proprio ruolo amministrativo non è sufficiente per transitare. Al Comune, infatti, è concesso il transito per raggiungere le proprie isole amministrative, ma solo con mezzi e in modo ufficiale nell’ambito dell’attività istituzionale. Mirella Giovinazzo, tuttavia, dice di aver agito in buona fede: «Non avevo intenzione di abusare del mio ruolo - afferma Giovinazzo, che è titolare di un’edicola a Ponzone e che non risulta proprietaria né affittuaria di alpeggi in Alta Valsessera -. Io sono una grande frequentatrice di quell’area e conosco il territorio, tanto che ero lì per raccogliere materiale per il mio sito www.trivero.it, che con mio fratello ho dedicato appunto a questa zona. Ho esposto il documento comunale perché un paio di anni fa, il signor Cordiale della Regione mi aveva detto che i consiglieri comunali possono transitare in quella zona. E così, in buona fede, per una delle prime volte ho usufruito di quella che credevo una mia possibilità». E se Cordiale precisa ancora che «ai consiglieri in via personale non è concesso il transito, ma solo al Comune», Gianluca Piana, responsabile del servizio in Municipio a Trivero, aggiunge che «quel giorno nessuno del Comune era stato autorizzato a transitare in via ufficiale». Chiaro, dunque, che il consigliere ha esercitato un diritto inesistente. Furibondo il commento del sindaco, Massimo Biasetti: «Farò piena luce sulla vicenda... E se sarà confermata, non darò alcuna copertura, valutando eventuali provvedimenti in consiglio comunale. Episodi come questi sono vergognosi».