Una “colonia penale” nell’ex Cartotti

Una “colonia penale” nell’ex Cartotti
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BIELLA - Tra il dire e il fare ci son di mezzo... i soldi. E anche tanti. Perché così com’è l’ex repartino psichiatrico un tempo attivo nell’area del monoblocco, più precisamente nell’ex padiglione Cartotti, difficilmente potrà essere subito attivo per ospitare le cosiddette Rems, acronimo di residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria, ossia la struttura che dovrà andare a sostituire i manicomi criminali, che chiuderanno i battenti, dopo mille proroghe, il 31 di marzo. Biella, come detto, potrebbe essere individuata per ospitare alcuni pazienti psichiatrici oggi in strutture fuori regione. Potrebbe, perché di definitivo non c’è ancora nulla. «La Regione - spiega lo psichiatra Giovanni Geda - dovrà in questi giorni individuare le sedi per le Rems provvisorie, che dovranno essere attivate nel 2015. L’ex repartino psichiatrico di Biella potrebbe essere una di queste. Per un massimo, però, di dieci-dodici pazienti». 

I problemi sono legati principalmente all’adeguamento dell’ex padiglione Cartotti, che dovrà essere reso autosufficiente sotto il punto di vista del riscaldamento e dell’energia elettrica innanzitutto. E questo tipo di operazione non può richiedere meno di sei-otto mesi di lavoro e parecchi soldi che la Regione dovrebbe mettere sul piatto assieme a quelli necessari per individuare il personale necessario per assistere i pazienti psichiatrici. Ma ci si muove nella massima incertezza. Anche perché non sono ancora note le misure di sicurezza che le nuove Rems dovranno garantire. 

In attesa di Bioglio.  Per quanto riguarda invece le Rems definitive, la Regione a suo tempo aveva individuato Bioglio. Peccato che i lavori, sia progettuali sia materiali non siano ancora partiti. E, a norma di legge, un intervento da circa sei milioni di euro necessita di tempistiche assai lunghe per l’attuazione. Dai tre ai cinque anni. 

Criminali psichiatrici.  Da capire anche quanti pazienti psichiatrici rientreranno in Regione dalla chiusura dei manicomi criminali. Storicamente erano una sessantine, oggi siamo scesi a 43. 

Enzo Panelli

BIELLA - Tra il dire e il fare ci son di mezzo... i soldi. E anche tanti. Perché così com’è l’ex repartino psichiatrico un tempo attivo nell’area del monoblocco, più precisamente nell’ex padiglione Cartotti, difficilmente potrà essere subito attivo per ospitare le cosiddette Rems, acronimo di residenze per l'esecuzione della misura di sicurezza sanitaria, ossia la struttura che dovrà andare a sostituire i manicomi criminali, che chiuderanno i battenti, dopo mille proroghe, il 31 di marzo. Biella, come detto, potrebbe essere individuata per ospitare alcuni pazienti psichiatrici oggi in strutture fuori regione. Potrebbe, perché di definitivo non c’è ancora nulla. «La Regione - spiega lo psichiatra Giovanni Geda - dovrà in questi giorni individuare le sedi per le Rems provvisorie, che dovranno essere attivate nel 2015. L’ex repartino psichiatrico di Biella potrebbe essere una di queste. Per un massimo, però, di dieci-dodici pazienti». 

I problemi sono legati principalmente all’adeguamento dell’ex padiglione Cartotti, che dovrà essere reso autosufficiente sotto il punto di vista del riscaldamento e dell’energia elettrica innanzitutto. E questo tipo di operazione non può richiedere meno di sei-otto mesi di lavoro e parecchi soldi che la Regione dovrebbe mettere sul piatto assieme a quelli necessari per individuare il personale necessario per assistere i pazienti psichiatrici. Ma ci si muove nella massima incertezza. Anche perché non sono ancora note le misure di sicurezza che le nuove Rems dovranno garantire. 

In attesa di Bioglio.  Per quanto riguarda invece le Rems definitive, la Regione a suo tempo aveva individuato Bioglio. Peccato che i lavori, sia progettuali sia materiali non siano ancora partiti. E, a norma di legge, un intervento da circa sei milioni di euro necessita di tempistiche assai lunghe per l’attuazione. Dai tre ai cinque anni. 

Criminali psichiatrici.  Da capire anche quanti pazienti psichiatrici rientreranno in Regione dalla chiusura dei manicomi criminali. Storicamente erano una sessantine, oggi siamo scesi a 43. 

Enzo Panelli

 

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