Ultim'ora: la torre di Palazzo Ferrero non è sicura

Ultim'ora: la torre di Palazzo Ferrero non è sicura
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Quattro famiglie residenti in una palazzina adiacente a Torre Masserano, la torre di Palazzo Ferrero al Piazzo (appartenente per un 25 per cento al Comune e per la restante parte a Francesco Degli Alberti La Marmora), hanno ricevuto oggi dal sindaco di Biella Donato Gentile un'ordinanza urgente di sgombero dei loro alloggi. La perizia effettuata dal professor Macchi, ordinario di Scienza delle Costruzioni all'Università di Pavia, a seguito del primo terremoto che ha devastato l'Emilia Romagna ha infatti stabilito che la torre - che da anni presentava delle crepe e che proprio per questo era soggetta a costanti monitoraggi - non può più essere considerata del tutto sicura. Il manufatto è per un 25 per cento di proprietà del Comune e per la restante parte appartenente a Francesco Degli Alberti La Marmora.

A seguito della comunicazione, pervenuta oggi a Palazzo Oropa, il primo cittadino ha immediatamente decretato l'ordino di sgombero della palazzina posta tra il Palazzo e la chiesa del Santo Sudario - situata in posizione di potenziale pericolo in caso di crollo - nonché dei settori comunali delle Politiche giovanili, delle Manifestazioni e dello Sport, che hanno tutti sede a Palazzo Ferrero.

L'annuncio è stato dato oggi pomeriggio in un conferenza stampa, alla presenza di Gentile e dell'assessore Andrea Delmastro, il quale ha fatto presente che "l'ordine non poteva essere dato prima, nonostante la presenza di crepe nella struttura, per la mancanza di un motivo oggettivo e grave, quale appunto il giudizio di non totale sicurezza dichiarato ora dal prof. Macchi". "In ogni caso il - ha chiarito Delmastro - il Comune nel tempo si è sempre impegnato ad accantonare una cifra atta a partecipare degli eventuali lavori di ristrutturazione", che a questo punto il Conune pretenderà vengano realizzati dalla proprietà nel minor tempo possibile. Questo, tuttavia, tenendo presente che si tratta di opere che prevederanno un tempo di progettazione e una fase di concertazione con la Sovrintendenza.

Secondo il prof. Macchi, in ogni caso, la messa in sicurezza dell'opera richiederà lavori per "alcune settimane". Nel frattempo - ha dichiarato il sindaco - "il Comune è pronto ad intervenire nel caso in cui qualche inquilino (tra cui compaiono comunque anche professionisti che qui hanno solo la sede della loro attività, ndr) non abbia modo di trovare sistemazioni alternative".

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