Uccise un ciclista: due anni

Pubblicato:
Aggiornato:

(14 ott) Ha patteggiato due anni e gli è stata revocata la patente di guida all’automobilista che il 1° novembre dell’anno scorso, dopo aver bevuto troppo e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aveva travolto e ucciso Antimo Ferraro, 59 anni, piccolo editore di Biella, titolare della Ediprogress con sede nella sua stessa abitazione, in via Sant’Eusebio 28 , dove viveva solo, che stava percorrendo in sella alla sua bicicletta la strada che collega Cavaglià ad Alice Castello. Per quell’incidente, l’imputato, Gianpiero Rizzo, 41 anni, artigiano di Roppolo, era finito anche in carcere. Il giudice aveva motivato la decisione con la possibilità che l’artigiano potesse reiterare il reato. Ieri l’imputato (difeso dall’avvocato Angelo Chieppa) è comparso davanti al giudice Claudio Passerini e ha optato per il patteggiamento a due anni con la condizionale più la evoca della patente. (14 ott) Ha patteggiato due anni e gli è stata revocata la patente di guida all’automobilista che il 1° novembre dell’anno scorso, dopo aver bevuto troppo e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aveva travolto e ucciso Antimo Ferraro, 59 anni, piccolo editore di Biella, titolare della Ediprogress con sede nella sua stessa abitazione, in via Sant’Eusebio 28 , dove viveva solo, che stava percorrendo in sella alla sua bicicletta la strada che collega Cavaglià ad Alice Castello. Per quell’incidente, l’imputato, Gianpiero Rizzo, 41 anni, artigiano di Roppolo, era finito anche in carcere. Il giudice aveva motivato la decisione con la possibilità che l’artigiano potesse reiterare il reato. Ieri l’imputato (difeso dall’avvocato Angelo Chieppa) è comparso davanti al giudice Claudio Passerini e ha optato per il patteggiamento a due anni con la condizionale più la evoca della patente. Per decidere sull’arresto, il giudice, un anno fa, aveva accolto la richiesta della Procura dopo che gli esami clinici eseguiti sull’automobilista, avevano evidenziato un tasso alcolico di 2,6 grammi di alcol per litro di sangue, oltre cinque volte superiore al massimo consentito per legge. Ulteriori esami avevano altresì confermato che l’artigiano aveva fatto di recente uso di sostanze stupefacenti del tipo cannabinoidi. L’incidente, avvenuto nel cuore della notte, in una strada rettilinea e buia, sarebbe stato inoltre causato - secondo i carabinieri che hanno effettuato i rilievi - anche dalla velocità. E’ stato inoltre confermato che il ciclista stava viaggiando con le luci di segnalazione funzionanti e accese. Ciò nonostante, la bicicletta del Ferraro è stata agganciata dalla Fiat Tipo condotta dall’artigiano di Roppolo e trascinata per una sessantina di metri. L’auto ha quindi concluso la sua corsa contro un palo del telefono. Per Antimo Ferraro non c’era stato più niente da fare: era morto sul colpo. Soccorso da Vigili del fuoco e sanitari del “118”, l’artigiano era stato portato in ospedale a Vercelli. Poi era finito in carcere.

14 ottobre 2010

Seguici sui nostri canali