Uber e Blablacar nel Biellese orientale

Uber e Blablacar nel Biellese orientale
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Niente di nuovo per il mondo. Qualcosa di nuovissimo, quasi rivoluzionario, per il Biellese. Potrebbe partire da due realta? ormai ampiamente diffuse ed affermate sulla scena internazionale la riqualificazione dei trasporti nei territori piu? deboli dell’arco alpino. Uber, ma anche BlaBlacar, o i loro simili. Taxi a chiamata, bus “su misura”, car-pooling, ovvero condivisione di auto tra persone che compiono lo stesso tragitto.
Per una volta sperimentati, pero?, non in zone metropolitane o altamente antropizzate, ma su un territorio dalle palesi criticita? in termini di servizi: il Biellese orientale.
All’idea sta lavorando l’Uncem Piemonte, nell’ambito del progetto europeo (sul programma Interreg Spazio Alpino) Astus (Alpine Smart Transport and Urbanism Strategies), del quale la stessa Unione degli enti montani e? partner con altri dieci soggetti istituzionali dell’arco alpino. Nei giorni scorsi a Lione si e? tenuta la conferenza di lancio del progetto, che e? interamente dedicato alle reti di trasporto, alla mobilita? sostenibile e “a chiamata”, all’intermodalita?, ai sistemi smart per collegare aree urbane ad alta intensita? di sviluppo a quelle interne piu? complesse da raggiungere.

E proprio qui, nelle nuove formule inaugurate da nomi quali Uber e BlaBlaCar, veri “mostri sacri” del trasporto innovativo, potrebbe giocarsi la partita. La scorsa settimana, Uncem ha preso parte a Besancon, in Francia, al secondo meeting del progetto, presentando una serie di azioni possibili per rinnovare le reti dei trasporti nelle "aree a domanda debole". E il Biellese orientale ha fatto da protagonista. «Come per tutti i progetti europei, e? richiesto a ciascun partner di individuare “un’area pilota” per ospitare incontri internazionali, per sperimentare politiche e azioni dei progetti, per definire priorita? da riportare ai partner di altre Regioni Ue - spiega la biellese Paola Vercellotti, vicepresidente Uncem -. Le aree pilota di questo progetto saranno 17 di cinque Stati. Uncem, come area pilota, ha voluto individuare l’Unione montana del Biellese orientale, con tutti i suoi Comuni. Una zona strategica, che ben potra? rispondere agli obiettivi del progetto».

Veronica Balocco
Leggi di più sull'Eco di Biella di sabato 8 luglio 2017 

 

Niente di nuovo per il mondo. Qualcosa di nuovissimo, quasi rivoluzionario, per il Biellese. Potrebbe partire da due realta? ormai ampiamente diffuse ed affermate sulla scena internazionale la riqualificazione dei trasporti nei territori piu? deboli dell’arco alpino. Uber, ma anche BlaBlacar, o i loro simili. Taxi a chiamata, bus “su misura”, car-pooling, ovvero condivisione di auto tra persone che compiono lo stesso tragitto.
Per una volta sperimentati, pero?, non in zone metropolitane o altamente antropizzate, ma su un territorio dalle palesi criticita? in termini di servizi: il Biellese orientale.
All’idea sta lavorando l’Uncem Piemonte, nell’ambito del progetto europeo (sul programma Interreg Spazio Alpino) Astus (Alpine Smart Transport and Urbanism Strategies), del quale la stessa Unione degli enti montani e? partner con altri dieci soggetti istituzionali dell’arco alpino. Nei giorni scorsi a Lione si e? tenuta la conferenza di lancio del progetto, che e? interamente dedicato alle reti di trasporto, alla mobilita? sostenibile e “a chiamata”, all’intermodalita?, ai sistemi smart per collegare aree urbane ad alta intensita? di sviluppo a quelle interne piu? complesse da raggiungere.

E proprio qui, nelle nuove formule inaugurate da nomi quali Uber e BlaBlaCar, veri “mostri sacri” del trasporto innovativo, potrebbe giocarsi la partita. La scorsa settimana, Uncem ha preso parte a Besancon, in Francia, al secondo meeting del progetto, presentando una serie di azioni possibili per rinnovare le reti dei trasporti nelle "aree a domanda debole". E il Biellese orientale ha fatto da protagonista. «Come per tutti i progetti europei, e? richiesto a ciascun partner di individuare “un’area pilota” per ospitare incontri internazionali, per sperimentare politiche e azioni dei progetti, per definire priorita? da riportare ai partner di altre Regioni Ue - spiega la biellese Paola Vercellotti, vicepresidente Uncem -. Le aree pilota di questo progetto saranno 17 di cinque Stati. Uncem, come area pilota, ha voluto individuare l’Unione montana del Biellese orientale, con tutti i suoi Comuni. Una zona strategica, che ben potra? rispondere agli obiettivi del progetto».

Veronica Balocco
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