Troppo caos. Protesta la città di sopra
Troppo caos. Protesta la “città di sopra” Esposto dei residenti contro il nuovo “laboratorio sociale” del Vernato |
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(12 gen.) - E’ stata inaugurata un mese fa ed è già nel mirino di alcuni residenti per la musica alta e gli schiamazzi fino a notte fonda, per decine di mozziconi gettati su marciapiedi, scale e cortili e per il comportamento poco educato di qualche cliente-socio. La “Città di sotto”, il laboratorio sociale (circolo, centro sociale, spazio di confronto e mensa popolare studentesca a prezzi modici) aperto il 12 dicembre scorso al civico 1 di costa del Vernato, ha così stabilito una sorta di record. |
Troppo caos. Protesta la “città di sopra” |
E’ stata inaugurata un mese fa ed è già nel mirino di alcuni residenti per la musica alta e gli schiamazzi fino a notte fonda, per decine di mozziconi gettati su marciapiedi, scale e cortili e per il comportamento poco educato di qualche cliente-socio. La “Città di sotto”, il laboratorio sociale (circolo, centro sociale, spazio di confronto e mensa popolare studentesca a prezzi modici) aperto il 12 dicembre scorso al civico 1 di costa del Vernato, ha così stabilito una sorta di record. Quelli della “città di sopra”, le famiglie che abitano nello stesso stabile dove ha sede il “laboratorio”, seguiti subito a ruota da qualche residente delle case accanto, non hanno reagito bene all’insediamento dei nuovi vicini. Hanno così scritto una lunga lettera di sfogo al questore, Giuseppe Poma, chiedendo che si faccia cessare sul nascere quello che viene definito «crescente ed esasperante disagio, prima che la situazione possa peggiorare e degenerare...». Sotto l’aspetto giuridico, la lettera di sfogo firmata per ora da quattro famiglie, altro non è che un esposto alla massima autorità di Pubblica sicurezza. Quelli della “città di sopra” sono delusi («Perché all’inizio ci avevano assicurato il rispetto assoluto dei princìpi di base della civile convivenza con tutti coloro che abitano accanto...», spiega uno dei firmatari dell’esposto), spaventati («Perché se la situazione è già pesante così dopo appena un mese dall’apertura, chissà cosa succederà con il passare del tempo, anche solo quest’estate quando, per il caldo, saremo costretti a tenere aperte le finestre...») e anche infuriati («Abbiamo provato a dialogare con alcuni dei giovani clienti del circolo che stazionano sotto casa o nell’androne dello stabile dove abitiamo - riporta l’esposto - ma la risposta alle nostre giuste rimostranze sono stati la derisione e il prosieguo degli schiamazzi...»). Non è il locale di per sé a scatenare la protesta. Oltre ad alcuni atteggiamenti poco civili che vengono ben evidenziati nell’esposto firmato da famiglie composte anche da ragazzini e da persone anziane, disturbano la musica alta («Il più delle volte è martellante - si spiega - e prosegue ben oltre l’una di notte. Le vibrazioni fanno tremare i vetri dell’appartamento di sopra...») e gli schiamazzi («di gruppi di persone che stazionano fuori dal locale e nell’androne dello stabile e, spesso e volentieri, cantano canzoni a squarciagola come “Bella ciao” o “Nella vecchia fattoria”...»). I firmatari della lettera al Questore, spiegano d’aver provato a dialogare con i gestori del locale, «ma senza ottenere alcun miglioramento. Ora temiamo che tutto ciò si ripeta ogni fine settimana...». Sul tipo di convivenza che si sta venendo a creare col quartiere, Sacco appare ottimista: «E’ senz’altro positiva in quanto svolgiamo comunque opera sociale e abbiamo creato un punto di aggregazione importante in seno al Vernato. Il nostro è un servizio anche a favore del quartiere stesso. Ce ne siamo resi conto dai tanti apprezzamenti ricevuti in queste settimane da parte di parecchi residenti...». V.Ca. 12 gennaio 2009 |