Trivero: «Sul 118 dateci quanto avevate promesso»

Trivero: «Sul 118 dateci quanto avevate promesso»
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TRIVERO - Quel che al momento si sa è che il prossimo 24 ottobre, alle 16.30, la giunta triverese al gran completo si presenterà finalmente al cospetto dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. E lo farà con un intento importante: perorare una delle cause cui, al momento, tiene di più. Quella che mira a dotare il paese di uno dei servizi sanitari più essenziali, soprattutto alla luce dei disagi che il territorio - per la sua conformazione e la sua localizzazione - è costretto a subire regolarmente. «Chiederemo in sostanza che ci venga dato quanto ci era stato promesso», chiarisce il portavoce del gruppo, Pradeep Ferla. Facendo presente che la richiesta di un pronto intervento in funzione 24 ore su 24, sette giorni su sette, nell’ex ospedaletto del Centro Zegna, altro non è che «quanto era stabilito dai patti», ovvero dalla relativa delibera regionale. 

L’esigenza di attuare il servizio nella forma che, di fatto, era stata concordata  a fronte di quanto avviene oggi (con il pronto intervento che tra le 8 e le 20 di sabato e domenica viene gestito da due volontari, e nelle ore notturne, durante tutta la settimana, da un medico e due volontari soccorritori in assenza di infermiere, mentre la promessa era quella di un servizio permanentemente completo, con medici e infermieri)  è stata fatta presente in una lettera aperta che il sindaco Mario Carli ha scritto nei giorni scorsi a Saitta e al consigliere regionale Vittorio Barazzotto, dopo i silenzi ottenuti a fronte della prima missiva inviata sull’argomento ad agosto.  Questa volta, però, un primo risultato pare ottenuto. La giunta sarà ricevuta. Quali risposte otterrà, però, è tutto da vedere.

Veronica Balocco

TRIVERO - Quel che al momento si sa è che il prossimo 24 ottobre, alle 16.30, la giunta triverese al gran completo si presenterà finalmente al cospetto dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. E lo farà con un intento importante: perorare una delle cause cui, al momento, tiene di più. Quella che mira a dotare il paese di uno dei servizi sanitari più essenziali, soprattutto alla luce dei disagi che il territorio - per la sua conformazione e la sua localizzazione - è costretto a subire regolarmente. «Chiederemo in sostanza che ci venga dato quanto ci era stato promesso», chiarisce il portavoce del gruppo, Pradeep Ferla. Facendo presente che la richiesta di un pronto intervento in funzione 24 ore su 24, sette giorni su sette, nell’ex ospedaletto del Centro Zegna, altro non è che «quanto era stabilito dai patti», ovvero dalla relativa delibera regionale. 

L’esigenza di attuare il servizio nella forma che, di fatto, era stata concordata  a fronte di quanto avviene oggi (con il pronto intervento che tra le 8 e le 20 di sabato e domenica viene gestito da due volontari, e nelle ore notturne, durante tutta la settimana, da un medico e due volontari soccorritori in assenza di infermiere, mentre la promessa era quella di un servizio permanentemente completo, con medici e infermieri)  è stata fatta presente in una lettera aperta che il sindaco Mario Carli ha scritto nei giorni scorsi a Saitta e al consigliere regionale Vittorio Barazzotto, dopo i silenzi ottenuti a fronte della prima missiva inviata sull’argomento ad agosto.  Questa volta, però, un primo risultato pare ottenuto. La giunta sarà ricevuta. Quali risposte otterrà, però, è tutto da vedere.

Veronica Balocco

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