Trivero avrà il museo della transumanza
Frazione Barbato, uno degli angoli più caratteristici e rappresentativi dell’identità culturale montana triverese, rinasce. E non lo fa solo nel suo aspetto esteriore, grazie al massiccio lavoro di riqualificazione che il Comune, forte dei finanziamenti garantiti dal Programma di sviluppo rurale 2007/2013, ha promosso nei mesi scorsi. Ma lo fa anche con il recupero e la valorizzazione proprio di quella cultura locale che nei secoli ha fatto di Barbato un luogo unico, arroccato nella sua stessa storia e nella sua ricchezza d’altri tempi.
Non poteva infatti trovare collocazione migliore il museo delle tradizioni e della transumanza che Trivero realizzerà nel prossimo futuro, grazie alla collaborazione - siglata da una delibera comunale di dicembre - con E20&Progetti e grazie al coinvolgimento del DocBi. Proprio nel cure di Barbato, in un salone che fa capo alla locale associazione Santa Lucia, sarà allestita un’esposizione dedicata al mondo della pastorizia, qui profondamente radicato. «Stiamo definendo gli ultimi dettagli - spiega l’assessore Neviano Dalvici -: le sale sono pronte, ora bisognerà passare all’allestimento interno. Il tutto in un quadro che darà modo anche al Comune, grazie a una convenzione, di dare vita ad eventi e momenti culturali negli stessi spazi». L’allestimento del salone culturale si inquadra, come detto, nel più ampio progetto di riqualificazione della frazione: un piano che ha contemplato, grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, la ristrutturazione di numerose case e la sistemazione degli spazi esterni, con la creazione anche di posti auto.