Trivero, arriva la mensa verde

Trivero, arriva la mensa verde
Pubblicato:
Aggiornato:

TRIVERO - Chiamatela “mensa verde”, o anche “ecomensa”. Quella che servirà le scuole di Trivero per i prossimi tre anni sarà una cucina attenta ai prodotti locali a chilometro zero, che non userà piatti e bottiglie di plastica ma ceramica e depuratori e perfino con un risvolto benefico: ogni giorno 10 pasti saranno gratuiti per chi ha difficoltà economiche e ogni anno 5 quintali di derrate alimentari saranno distribuite ai poveri. È il risultato del nuovo appalto per le mense scolastiche di Trivero, vinto dalla ditta Italia Chef di Piacenza che avrà a disposizione le cucine di frazione Ronco per sei anni.

La volontà dei genitori è stata decisiva per tracciare un bando innovativo, che metteva l’utilizzo di prodotti biellesi e di piatti in ceramica tra gli elementi più importanti. La vittoria della Italia Chef è infatti avvenuta con un ribasso d’asta minimo, dell’1,05% sul costo unitario a pasto messo a base di gara. L’elemento decisivo è stato proprio l’attenzione ecologica, tanto che il Comune ha aumentato il costo del servizio da 3,30 euro a pasto a 3,76 pur di alzare i propri standard “verdi”: un’ulteriore dimostrazione dell’attenzione di Trivero a questi temi, visto che da tre anni utilizza solo energia da fonti rinnovabili per i propri immobili (evitando così l’immissione nell’atmosfera di quasi mille tonnellate di anidride carbonica). Il costo del servizio sarà dunque di 938.471,04 euro, ai quali va aggiunto un euro a pasto per lo scodellamento.

I costi per gli utenti tuttavia, nonostante l’aumento del servizio, non aumenteranno. Lo spiega il vicesindaco Mario Carli: «Per quest’anno le fasce per i nostri cittadini resteranno invariate da 0,35 euro per i redditi più bassi a 3,20 euro per quelli più alti. È una scelta che va verso la qualità dei servizi: chi sceglie di restare a vivere nelle vallate deve essere ricompensato con servizi di alto livello. Poi nel 2016 ci saranno le nuove elezioni e i prossimi amministratori faranno le loro scelte». Il vicesindaco spiega anche la scelta di un affidamento per sei anni: «La ditta di Ermanno Pizzato che aveva gestito il servizio finora, peraltro ottimamente, non avrebbe continuato. A quel punto abbiamo pensato ad un appalto più a lungo termine per dare la possibilità alla nuova ditta di fare qualche investimento sulle cucine se necessario».

Matteo Lusiani

TRIVERO - Chiamatela “mensa verde”, o anche “ecomensa”. Quella che servirà le scuole di Trivero per i prossimi tre anni sarà una cucina attenta ai prodotti locali a chilometro zero, che non userà piatti e bottiglie di plastica ma ceramica e depuratori e perfino con un risvolto benefico: ogni giorno 10 pasti saranno gratuiti per chi ha difficoltà economiche e ogni anno 5 quintali di derrate alimentari saranno distribuite ai poveri. È il risultato del nuovo appalto per le mense scolastiche di Trivero, vinto dalla ditta Italia Chef di Piacenza che avrà a disposizione le cucine di frazione Ronco per sei anni.

La volontà dei genitori è stata decisiva per tracciare un bando innovativo, che metteva l’utilizzo di prodotti biellesi e di piatti in ceramica tra gli elementi più importanti. La vittoria della Italia Chef è infatti avvenuta con un ribasso d’asta minimo, dell’1,05% sul costo unitario a pasto messo a base di gara. L’elemento decisivo è stato proprio l’attenzione ecologica, tanto che il Comune ha aumentato il costo del servizio da 3,30 euro a pasto a 3,76 pur di alzare i propri standard “verdi”: un’ulteriore dimostrazione dell’attenzione di Trivero a questi temi, visto che da tre anni utilizza solo energia da fonti rinnovabili per i propri immobili (evitando così l’immissione nell’atmosfera di quasi mille tonnellate di anidride carbonica). Il costo del servizio sarà dunque di 938.471,04 euro, ai quali va aggiunto un euro a pasto per lo scodellamento.

I costi per gli utenti tuttavia, nonostante l’aumento del servizio, non aumenteranno. Lo spiega il vicesindaco Mario Carli: «Per quest’anno le fasce per i nostri cittadini resteranno invariate da 0,35 euro per i redditi più bassi a 3,20 euro per quelli più alti. È una scelta che va verso la qualità dei servizi: chi sceglie di restare a vivere nelle vallate deve essere ricompensato con servizi di alto livello. Poi nel 2016 ci saranno le nuove elezioni e i prossimi amministratori faranno le loro scelte». Il vicesindaco spiega anche la scelta di un affidamento per sei anni: «La ditta di Ermanno Pizzato che aveva gestito il servizio finora, peraltro ottimamente, non avrebbe continuato. A quel punto abbiamo pensato ad un appalto più a lungo termine per dare la possibilità alla nuova ditta di fare qualche investimento sulle cucine se necessario».

Matteo Lusiani

Seguici sui nostri canali