Tribunali efficienti: Biella al 6° posto

Tribunali efficienti: Biella al 6° posto
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BIELLA - «Senza scopertura sia di giudici sia di personale amministrativo, il nostro tribunale sarebbe un gioiellino...». A parlare è la presidente del Tribunale di Biella, Claudia Ramella Trafighet, che sin dal suo arrivo, nel 2010, è stata costretta a fare i conti con scoperture negli organici da spavento, per i soli giudici, in percentuale, tra il 25 e il 40 per cento rispetto alla prevista pianta organica, mentre per gli impiegati intorno al 40 per cento. Ciò nonostante, è dei giorni scorsi la notizia che il nostro tribunale si attesta al sesto posto in classifica a livello nazionale (su 140) in relazione alla produttività.

Un risultato eccezionale che riempie d’orgoglio la presidente: «Questa nuova statistica - spiega - prende per la prima volta in esame nuovi parametri quali la scopertura dei magistrati e del personale amministrativo. Il risultato appare quindi corrispondente alla realtà».

Il merito d’aver messo in luce elementi quali la non automatica correlazione tra forze in campo e produttività, va alla ricerca condotta da Fabio Bartolomeo, direttore del servizio statistica del ministero della Giustizia nonché rappresentante italiano presso la Cepej, la commissione per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa. Il ranking risponde all’esigenza del ministro Andrea Orlando di tenere sotto controllo il livello di servizio offerto dagli uffici giudiziari.

Di conseguenza, non è affatto detto che i tribunali dove ci sono forti scoperture di organico siano anche quelli meno produttivi. Ovviamente, vale anche la regola inversa: pur disponendo di tutti i magistrati e del personale amministrativo, ci sono uffici giudiziari che arrancano.

Al primo posto si stabilizza così il tribunale di Bolzano, che pure lamenta il 33% di scoperture tra le toghe e il 53% fra gli addetti alle cancellerie. Nell’ultimo anno è riuscito ad aggredire l’arretrato in modo significativo e a ridurre i tempi dei processi: performance che gli valgono il primo posto in classifica. Enna, invece, che fa registrare risultati meno brillanti, ma non per questo negativi, è l’ultimo della classe, perché poteva, invece, contare sulla piena copertura degli organici.

Valter Caneparo

BIELLA - «Senza scopertura sia di giudici sia di personale amministrativo, il nostro tribunale sarebbe un gioiellino...». A parlare è la presidente del Tribunale di Biella, Claudia Ramella Trafighet, che sin dal suo arrivo, nel 2010, è stata costretta a fare i conti con scoperture negli organici da spavento, per i soli giudici, in percentuale, tra il 25 e il 40 per cento rispetto alla prevista pianta organica, mentre per gli impiegati intorno al 40 per cento. Ciò nonostante, è dei giorni scorsi la notizia che il nostro tribunale si attesta al sesto posto in classifica a livello nazionale (su 140) in relazione alla produttività.

Un risultato eccezionale che riempie d’orgoglio la presidente: «Questa nuova statistica - spiega - prende per la prima volta in esame nuovi parametri quali la scopertura dei magistrati e del personale amministrativo. Il risultato appare quindi corrispondente alla realtà».

Il merito d’aver messo in luce elementi quali la non automatica correlazione tra forze in campo e produttività, va alla ricerca condotta da Fabio Bartolomeo, direttore del servizio statistica del ministero della Giustizia nonché rappresentante italiano presso la Cepej, la commissione per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa. Il ranking risponde all’esigenza del ministro Andrea Orlando di tenere sotto controllo il livello di servizio offerto dagli uffici giudiziari.

Di conseguenza, non è affatto detto che i tribunali dove ci sono forti scoperture di organico siano anche quelli meno produttivi. Ovviamente, vale anche la regola inversa: pur disponendo di tutti i magistrati e del personale amministrativo, ci sono uffici giudiziari che arrancano.

Al primo posto si stabilizza così il tribunale di Bolzano, che pure lamenta il 33% di scoperture tra le toghe e il 53% fra gli addetti alle cancellerie. Nell’ultimo anno è riuscito ad aggredire l’arretrato in modo significativo e a ridurre i tempi dei processi: performance che gli valgono il primo posto in classifica. Enna, invece, che fa registrare risultati meno brillanti, ma non per questo negativi, è l’ultimo della classe, perché poteva, invece, contare sulla piena copertura degli organici.

Valter Caneparo

 

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