Treni, nessuna marcia indietro

Treni, nessuna marcia indietro
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 Non accenna ad affievolirsi la polemica sulla soppressione di alcune fermate dovuta all’entrata in vigore dei nuovi orari ferroviari. La discussione è approdata anche in consiglio regionale dove l’assessore ai trasporti, Barbara Bonino, ha risposto ad una interrogazione presentata dal consigliere del Pd, Wilmer Ronzani. Che, dopo aver ascoltato le parole dette in aula da Bonino si dichiara decisamente insoddisfatto.

 La risposta.  Bonino nella sua replica ha ripercorso i passi che hanno portato alla decisione della soppressione delle fermate di Vigliano e Chiavazza. «Analizzando le frequentazioni relative al mese di marzo del 2011 si sono riscontrate - ha spiegato l’assessore regionale - ridottissime movimentazioni di passeggeri nelle due stazioni in oggetto. In particolare il treno delle 6,20 per Milano ha visto la salita a Chiavazza di tre utenti e a Vigliano di 4. Il treno Biella-Novara delle 6,35 ha visto zero utenti saliti a Chiavazza e a Vigliano, lo stesso per il treno delle 8,04». L’elenco fornito dall’assessore è lunghissimo ma il risultato non cambia. «Si fa inoltre presente - ha aggiunto Bonino - che i collegamenti trasportistici tra il Comune di Vigliano e Biella o Cossato sono garantiti mediante la linea 18 predisposta dalla Provincia che sta studiando opportune modifiche per il miglioramento delle coincidenze bus/treno. Stesso discorso per Chiavazza». Sul piano investimenti richiesto da Ronzani l’assessore ha poi concluso: «L’importo necessario per velocizzare gli attuali 90 chilometri orari ammonterebbe a 35 milioni di euro, per guadagnare tre minuti. Al momento non è previsto nel contratto stipulato tra Stato e Rete ferroviaria italiana».

Il giudizio.  «La risposta dell’assessore è inaccettabile per più ragioni - ribatte Ronzani - e non credo che il fatto che si tratti di proposte concordate con il territorio e nei vari tavoli giustifichi il mantenimento di un regime di orari che penalizza fortemente i pendolari di alcuni Comuni, senza che questo abbia comportato una significativa riduzione dei tempi di percorrenza, come più volte abbiamo sottolineato». Poi l’attacco: «Trovo, inoltre, abbastanza indecente il fatto che, nell’elenco consegnatomi dall’assessore, a conferma del pressapochismo con il quale viene gestita tale questione, si mescolino i treni feriali con quelli festivi e soprattutto che si sia omesso di fare riferimento proprio a quei treni che vengono utilizzati dai pendolari rispetto ai quali la soppressione della fermata di Vigliano Biellese ha causato e sta causando forti disagi. Mi riferisco ai treni 4065 da Biella per Novara e al 4084 da Novara per Biella, utilizzati da un numero significativo di pendolari che salivano o scendevano a Vigliano Biellese». Infine sulla velocizzazione della linea Ronzani spiega: «E’ un problema reale che può essere affrontato, però, realizzando una serie di interventi strutturali, come quelli riguardanti la modifica della pendenza delle curve e i passaggi a livello. Ostinarsi a difendere, come ha fatto l’assessore, con il beneplacito del territorio, tutte le soppressioni, non prendendo in considerazione la possibilità di ripristinare alcune fermate è un non senso. Il fatto che le modifiche al nuovo orario siano state proposte dal territorio non è una buona ragione per ostinarsi a difenderle. In ogni caso la questione non può essere considerata chiusa».

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