A processo il cliente respinto che travolse con l'auto un buttafuori

A processo il cliente respinto che travolse con l'auto un buttafuori
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(4 ago) Ha scelto il rito abbreviato e verrà processato il prossimo 27 settembre per tentato omicidio plurimo aggravato e guida in stato di ebbrezza, il cliente ubriaco respinto all’ingresso della discoteca Road Runner di via per Tollegno la notte del 9 gennaio scorso, il quale, per vendicarsi, aveva cercato di entrare direttamente nel locale al volante di una Seat Ibiza rischiando così di provocare una strage. In fila c’erano una cinquantina di persone. Rimasero feriti in cinque, tutti in modo lieve tranne il buttafuori, 33 anni, di Cossato, che riportò un trauma cranico (con perdita permanente all’olfatto) e una gravissima frattura al braccio sinistro (con danno e indebolimento permanente dell’arto sinistro).
L’inchiesta era stata chiusa a tempo di record dalla polizia. Il pubblico ministero, Mariaserena Iozzo, aveva così potuto chiedere il giudizio immediato bypassando l’udienza preliminare.
La scorsa settimana in aula si sono presentati tutti i protagonisti di quella notte al Road Runner: l’imputato, il buttafuori e i quattro clienti investiti. (4 ago) Ha scelto il rito abbreviato e verrà processato il prossimo 27 settembre per tentato omicidio plurimo aggravato e guida in stato di ebbrezza, il cliente ubriaco respinto all’ingresso della discoteca Road Runner di via per Tollegno la notte del 9 gennaio scorso, il quale, per vendicarsi, aveva cercato di entrare direttamente nel locale al volante di una Seat Ibiza rischiando così di provocare una strage. In fila c’erano una cinquantina di persone. Rimasero feriti in cinque, tutti in modo lieve tranne il buttafuori, 33 anni, di Cossato, che riportò un trauma cranico (con perdita permanente all’olfatto) e una gravissima frattura al braccio sinistro (con danno e indebolimento permanente dell’arto sinistro).
L’inchiesta era stata chiusa a tempo di record dalla polizia. Il pubblico ministero, Mariaserena Iozzo, aveva così potuto chiedere il giudizio immediato bypassando l’udienza preliminare.
La scorsa settimana in aula si sono presentati tutti i protagonisti di quella notte al Road Runner: l’imputato, il buttafuori e i quattro clienti investiti. Il Tribunale (in forma collegiale con presidente Ruggero Mauro Crupi) ha accolto la richiesta della difesa di procedere con il rito abbreviato e ha fissato l’udienza per il 27 settembre. Accolta anche la richiesta di costituzione di parte civile di tutti i clienti rimasti feriti e del buttafuori (rappresentato dagli avvocati Carlo Boccaccino e Sergio Gronda).
Imputato è un cittadino italiano di origini marocchine, Rachid Boufessas (nella foto), 28 anni, per l’anagrafe residente a Cossato, in realtà domiciliato a Biella. Ha alle spalle parecchi precedenti, anche per rapina, porto abusivo di oggetti atti ad offendere, minacce, disturbo e guida in stato di ebbrezza. Dopo mesi di carcere, è stato messo agli arresti domiciliari. Già all’udienza di settembre, l’imputato potrà raggiungere il tribunale senza scorta.
E’ apparso tranquillo, visibilmente ingrassato. Si rivolgeva ai giovani che ha investito quella notte in via per Tollegno in terza persona, come se non ci fosse stato lui al volante dell’Ibiza di proprietà di una sua parente («Lui non voleva uccidere nessuno, non ce l’aveva con i clienti», ha ripetuto). Il piemme contesta al giovane la premeditazione. Secondo il capo d’imputazione, Rachid Boufessas aveva informato delle sue intenzioni gli operatori del “113” e del “112”, nonché il “capo turno” delle Volanti della polizia: «Qua al Road Runner non mi fanno entrare - aveva spiegato al telefono - ci devo pensare io o ci dovete pensare voi? Devo sapere se devo sfondare tutti con la macchina o ci dovete pensare voi, solo quello voglio capire...».
Nonostante gli inviti alla calma da parte dei poliziotti, il giovane (noto alla maggior parte dei buttafuori per averne combinate di tutti i colori) aveva messo in pratica i suoi propositi. Era salito sull’auto e l’aveva lanciata a folle velocità contro l’ingresso, falciando i clienti in fila e uno degli uomini della security che lo aveva respinto in quanto ubriaco (nella notte era stato portato in ospedale e nonostante fossero trascorse due o tre ore dal fatto, venne riscontrato un tasso alcolico di 1,38 grammi di alcol per litro di sangue, quasi tre volte rispetto al limite massimo consentito) e perché il locale in quel momento era pieno.
«Volete vedere che entro lo stesso», aveva detto con aria di sfida al buttafuori e ai poliziotti al telefono. La minaccia era stata messa in pratica. Poteva essere una strage.

4 agosto 2011

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