Suicidio Santangelo: iniziato e subito rinviato il processo

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(23 set) E’ iniziato martedì il processo all’agente della Polizia penitenziaria accusato di omicidio colposo in relazione alla morte di Emiliano Santangelo, il giovane di Carema che si era ucciso in una cella del carcere di viale dei Tigli due mesi dopo aver assassinato la cossatese Deborah Rizzato. La mamma di Santangelo si è costituita parte civile con l’avvocato Filippo Gramatica di Genova. Nel corso dell’udienza è stata sentita la direttrice di allora, Tullia Ardito. E’ iniziato martedì il processo all’agente della Polizia penitenziaria accusato di omicidio colposo in relazione alla morte di Emiliano Santangelo, il giovane di Carema che si era ucciso in una cella del carcere di viale dei Tigli due mesi dopo aver assassinato la cossatese Deborah Rizzato. La mamma di Santangelo si è costituita parte civile con l’avvocato Filippo Gramatica di Genova. Nel corso dell’udienza è stata sentita la direttrice di allora, Tullia Ardito. Il processo è stato quindi aggiornato per le udienze del 5 e del 12 ottobre prossimi. Per il killer di Deborah era stata chiesta una sorveglianza molto speciale, in quanto, in precedenza, il giovane aveva già tentato il suicidio in carcere in due occasioni e sempre allo stesso modo: infilando la testa in un sacchetto di cellophane stretto al collo. Al terzo tentativo, a Biella, era riuscito nel suo intento. Stupisce un particolare: conoscendo i suoi trascorsi con i due tentativi di farla finita, per quale motivo era stato lasciato il sacchetto nel cestino dell’immondizia e gli erano state lasciate le stringhe?

23 settembre 2009

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