Strada ospedale, corsa contro il tempo
E’ arrivata come una mazzata pesantissima la decisione dei giudici del Tribunale amministrativo regionale di Torino che hanno dato ragione all’impresa Lis di Aosta in merito alla gara per la realizzazione della strada di collegamento al nuovo ospedale di Biella. Un colpo durissimo che obbligherà il Comune di Biella a ripartire da capo. Dunque si dovrà stilare un nuovo capitolato di giara, rivedere il progetto e, soprattutto, le tempistiche di realizzazione e gli importi. Insomma, tra lavoro d’ufficio e tempi di pubblicazione ci vorranno almeno sei mesi per riassegnare i lavori.
Il tempo. E’ proprio questa l’incognita con cui si dovrà convivere per il prossimo periodo. L’ospedale di Biella dovrebbe essere consegnato, se le scadenze saranno rispettate a dovere, entro il 30 di giugno del 2013. La strada dovrà essere pronta per quella data, per consentire all’Asl di effetture il trasloco di tutte le attrezzature dal vecchio al nuovo ospedale. Una gara contro il tempo, dunque, con tutte le problematiche del caso.
Massimo ribasso. Dopo aver appreso il responso del Tar l’assessore Andrea Delmastro ha allargato le braccia e ha pensato subito a come ovviare alla problematica. «E’ pacifico che il nuovo capitolato di gara - spiega - si baserà sull’offerta al massimo ribasso. Una strada che avevamo scartato a priori per non avere poi problemi futuri. Ma è evidente che dopo questa decisione da parte dei giudici non possiamo più rischiare di incorrere in nuovi ricorsi da parte dei partecipanti. Dovremo dunque procedere in questa direzione».
La frecciata. Delmastro non le manda a dire. «Se vincerà un’impresa con un ribasso del 70 per cento e verrà fatto un lavoro pessimo inviterò i giudici del Tar a camminare sulla nuova strada per rendersi conto di quanto accade in questi casi. Logicamente uno degli incentivi che verranno dati in termini di assegnazione del lavoro sarà quello della tempistica, per arrivare pronti all’apertura del nuovo ospedale. Si può fare, il problema sarà la qualità dell’intervento che, con il minimo ribasso, molto spesso non viene garantito».