Stop alla festa dei ragazzi: troppo alcol
Era stata pubblicizzata come una festa di compleanno tra amici. Ma il tam tam su Facebook avrebbe trasformato la festicciola in un evento pubblico di notevoli dimensioni, con centinaia di giovani, per lo più minorenni, provenienti da tutto il Biellese, a dare l’assalto ai frigoriferi pieni fino all’orlo di bevande alcoliche.
Se il sindaco, Katia Giordani, non avesse posto il veto giusto una manciata di minuti prima che l’evento potesse iniziare, scortata dai carabinieri e alla presenza di almeno duecento ragazzi che per partecipare a quel’evento avevano già sborsato dieci euro a testa.
Alcol a fiumi. L’attrazione era l’area polifunzionale di Quaregna che dal primo gennaio è gestita dalla locale Pro loco che può decidere di utilizzare la struttura (con una capienza massima di cento persone) per ospitare manifestazioni oppure affittarla a privati. Il tutto per una cifra tutto sommato irrisoria di 65 euro più Iva. Di alcol, venerdì sera, ce n’era a fiumi nei frigoriferi. E le casse musicali erano state piazzate in modo da consentire non solo a pochi intimi di sentire la musica, ma a tutto il paese. Di autorizzazioni, però, non ce n’erano. Gli organizzatori avevano avvisato solo la Siae. Ma le forze dell’ordine, i Vigili del fuoco, i tecnici della commissione di vigilanza e l’Asl, non ne sapevano nulla.
Non è stato facile per il sindaco far rispettare le regole a tutti quei ragazzi. Ma Katia Giordani non ha desistito: «Anche se poi non ho chiuso occhio per due notti a causa di ciò che ho visto, di tutto quell’alcol e di quei ragazzini con gli zaini pieni di bottiglioni di vino, birra e superalcolici. Non è possibile che dei ragazzi così giovani possano ridursi in stati pietosi per colpa dell’buso di alcol...».
I fatti. Erano circa le 20 quando la segnalazione che in mezzo a Quaregna stava per partire una festa, è giunta alle orecchie del sindaco. Che non ha perso tempo. Prima si è recata nell’area polifunzionale per rendersi conto di ciò che stava succedendo. Quando poi ha visto il contenuto dei frigoriferi e tutte quelle bottiglie di alcolici, si è resa conto che quella spacciata per festa di compleanno tra amici era in realtà di un evento non autorizzato a cui avrebbero partecipato centinaia di giovani pronti a ubriacarsi. «Finché sarò sindaco, in questo paese non verranno somministrati superalcolici ai ragazzini...», ha tuonato la prima cittadina. Si è pertanto opposta e ha chiesto l’intervento dei carabinieri. E’ così arrivata una pattuglia del comando di Cossato con a bordo il comandante, maresciallo Mauro Soldano. «E’ stato lui a spiegare agli organizzatori che quella festa non poteva svolgersi senza le regolari autorizzazioni », spiega il sindaco.
Razzia di bottiglie. Prima i ragazzi hanno provato a lanciare il guanto di sfida sostenendo che la festa sarebbe proseguita in piazza. Poi, quando hanno capito che le cose si sarebbero messe male con i carabinieri, hanno preferito andarse. Alcuni giovani sono stati comunque portati al comando di Cossato per essere identificati mentre gli alcolici sono stati rinchiusi nello stabile del polifunzionale.
Ma c’è chi non s’è dato per vinto. Nella notte alcuni ragazzi sono entrati nel locale da una finestra del bagno lasciata appositamente aperta e hanno fatto man bassa di tutte le bottiglie capitate loro a tiro.