Stazione di Candelo, cercasi privato che le dia un futuro

Stazione di Candelo, cercasi privato che le dia un futuro
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CANDELO - Le Ferrovie dello Stato hanno deciso di riorganizzare e riqualificare il patrimonio immobiliare inutilizzato. Linee ferroviarie dismesse per un totale di circa 3.000 chilometri, di questi, 325 sono già diventati  piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti, nell’ambito del piano “Greenways”. Ma anche le stazioni ferroviarie, dette impresenziate, senza personale ma gestite a distanza mediante dispositivi informatici. Sono circa 1.700 quelle che le Ferrovie Italiane vogliono cedere, con contratti di comodato d’uso gratuito, ad associazioni e Comuni, per realizzare progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio. Tra le stazioni interessate c’è quella di Candelo.«La posizione della stazione ferroviaria di Candelo è in una posizione ottimale - dice la sindaca Mariella Biollino - certo occorre l’interesse di un privato che abbia voglia di investire, ormai i Comuni da soli non possono sviluppare progetti importanti, occorre una sinergia mista, tra pubblico e privato per realizzare opere». Sulla stazione ferroviaria di Candelo c'è un interessante progetto di recupero e sviluppo elaborato a suo tempo dal geometra Andrea Zombolo, che risale addirittura al 1999, che oltre al recupero dello stabile prevede un ambizioso piano di sviluppo delle aree di pertinenza.  «Io sono un appassionato di treni ma soprattutto delle ferrovie Biellesi, a suo tempo l’amministrazione comunale pensava di valorizzare la stazione che già allora era abbandonata. L’ipotesi progettuale aveva uno scopo turistico  e museale, non solo per un riutilizzo per fini sociali ma l’idea era recuperare l’immobile e l’area pertinente per ampliare il circuito turistico candelese a supporto del Ricetto, recuperando una porzione di territorio utilizzata dal 1856 fino agli anni ‘80». 

Sante Tregnago

Leggi di più di più sull’Eco di Biella di lunedì 22 giugno 2015 

CANDELO - Le Ferrovie dello Stato hanno deciso di riorganizzare e riqualificare il patrimonio immobiliare inutilizzato. Linee ferroviarie dismesse per un totale di circa 3.000 chilometri, di questi, 325 sono già diventati  piste ciclabili e percorsi verdi accessibili a tutti, nell’ambito del piano “Greenways”. Ma anche le stazioni ferroviarie, dette impresenziate, senza personale ma gestite a distanza mediante dispositivi informatici. Sono circa 1.700 quelle che le Ferrovie Italiane vogliono cedere, con contratti di comodato d’uso gratuito, ad associazioni e Comuni, per realizzare progetti sociali che abbiano ricadute positive sul territorio. Tra le stazioni interessate c’è quella di Candelo.
«La posizione della stazione ferroviaria di Candelo è in una posizione ottimale - dice la sindaca Mariella Biollino - certo occorre l’interesse di un privato che abbia voglia di investire, ormai i Comuni da soli non possono sviluppare progetti importanti, occorre una sinergia mista, tra pubblico e privato per realizzare opere». Sulla stazione ferroviaria di Candelo c'è un interessante progetto di recupero e sviluppo elaborato a suo tempo dal geometra Andrea Zombolo, che risale addirittura al 1999, che oltre al recupero dello stabile prevede un ambizioso piano di sviluppo delle aree di pertinenza.  «Io sono un appassionato di treni ma soprattutto delle ferrovie Biellesi, a suo tempo l’amministrazione comunale pensava di valorizzare la stazione che già allora era abbandonata. L’ipotesi progettuale aveva uno scopo turistico  e museale, non solo per un riutilizzo per fini sociali ma l’idea era recuperare l’immobile e l’area pertinente per ampliare il circuito turistico candelese a supporto del Ricetto, recuperando una porzione di territorio utilizzata dal 1856 fino agli anni ‘80». 

Sante Tregnago

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