"Sono una giapponese bellissima" ma era un bordello cinese

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(1 feb) La polizia ha scoperto e smantellato un’altra casa a luci rosse gestita da citadini cinesi, la terza dall’inizio dell’anno. Tutto è cominciato due mesi fa. Nell’ambito di una attività di indagine per il contrasto del fenomeno della prostituzione in appartamento, lo scorso novembre, gli agenti della Squadra mobile avevano trovato in un giornale locale il seguente annuncio: “Giapponese arrivata da poco a Biella, 23 anni, piena di fascino orientale, bellissima, dolcissima, dolce e generosa, tutti i giorni anche sabato e domenica”. Seguiva un numero di telefono cellulare. I poliziotti hanno quindi effettuato accertamenti nella sede del giornale. L’annuncio risultava essere stato pubblicato da una donna, Guijuan T., 48 anni, cittadina cinese. (1 feb) La polizia ha scoperto e smantellato un’altra casa a luci rosse gestita da citadini cinesi, la terza dall’inizio dell’anno. Tutto è cominciato due mesi fa. Nell’ambito di una attività di indagine per il contrasto del fenomeno della prostituzione in appartamento, lo scorso novembre, gli agenti della Squadra mobile avevano trovato in un giornale locale il seguente annuncio: “Giapponese arrivata da poco a Biella, 23 anni, piena di fascino orientale, bellissima, dolcissima, dolce e generosa, tutti i giorni anche sabato e domenica”. Seguiva un numero di telefono cellulare. I poliziotti hanno quindi effettuato accertamenti nella sede del giornale. L’annuncio risultava essere stato pubblicato da una donna, Guijuan T., 48 anni, cittadina cinese.
Il numero di cellulare riportato nell’annuncio risultava intestato a tale Yanling Z., 42 anni, anche lui cittadino cinese residente a Milano. Oltre ad avere associati al suo nome altri cinque alias, è emerso che lo straniero era stata arrestata nel 2007 a Mantova per sfruttamento della prostituzione a danno di connazionali. Con questi elementi appariva ancora più probabile che, dietro l’annuncio di Biella, si celasse un giro di prostituzione. Un agente ha quindi composto il numero della sedicente “giapponese piena di fascino”. Ha risposto una donna dall’accento orientale che ha inviato l’interlocutore al numero 14 di via Macchieraldo per un rapporto sessuale al prezzo di 60 euro. Sono così cominciati gli accertamenti sull’alloggio che risultava essere stato affittato il 15 ottobre da tale Li D., 46 anni, anche lui cinese. Dalle indagini è emerso che si trattava di un “professionista” del settore sfruttamento della prostituzione in quanto aveva precedenti per tale reato a Verona, Varese, Milano, Benevento, Vicenza e Novara, tutti commessi tra il 2008 e 2009. Mentre si svolgevano queste indagini, il 22 novembre la casa a luci rosse è stata all’improvviso smantellata dagli organizzatori che da quel giorno si sono resi irreperibili. L’agenzia immobiliare proprietaria dell’appartameneto ha poi riferito che il cinese era scomparso senza pagare il canone e senza riconsegnare le chiavi di casa. All’identificazione piena dei tre cittadini cinesi si è giunti soltanto nei giorni scorsi. Tutti sono stati denunciati per favoreggiamento della prostituzione in concorso.

1 febbraio 2010

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