Sono 9000 i diabetici nel Biellese

Sono 9000<BR> i diabetici nel Biellese
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L’associazione italiana diabetici sezione di Biella ha acquistato e donato un ossimetro  completo di materiale di consumo per 12 mesi e due saturimetri alla struttura di Diabetologia dell’ospedale per permettere ai medici e agli operatori del servizio di effettuare diagnosi complete di primo livello a favore dei pazienti con piede diabetico. Il valore complessivo della donazione è di circa 12mila euro, somma che l’associazione è riuscita a raggiungere grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e alla generosità dei soci della sezione e di privati.

Nei giorni scorsi, nella sede della struttura semplice di Diabetologia, si è svolta una breve cerimonia inaugurale a cui hanno partecipato il direttore generale dell’Asl Bi, Gianfranco Zulian, Quirico Loro, presidente dell’associazione, Alina Russo, vicepresidente, Maurizio Russo e Giuseppe Stagno, consulenti dell’associazione, Franco Travaglino, responsabile della struttura di Diabetologia, Pietro Policante, consigliere di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e don Roberto Lunardi che ha impartito la benedizione alla nuova strumentazione.
Questa donazione chiude il ciclo inaugurato negli anni scorsi dall’associazione di Biella per dotare la Diabetologia ospedaliera delle apparecchiature necessarie allo svolgimento delle attività quotidiane. Dal punto di vista tecnico, l’ossimetro transcutaneo permette di misurare nel paziente il grado di ossigenazione dei tessuti: «Secondo le linee guide internazionali, il valore di ossimetria è il parametro più attendibile per la diagnosi della patologia da piede diabetico - spiega Travaglino -. Lo strumento fornisce informazioni dettagliate anche sulle capacità dei tessuti di rigenerarsi e sulla gravità della necrosi. Permette, dunque, di valutare il rischio di amputazione e di inquadrare, in modo ottimale, la situazione clinica del paziente e la terapia più idonea. In ospedale erano già presenti alcuni ossimetri che però non venivano impiegati in ambito ambulatoriale. Avere a disposizione questo strumento nella nostra Struttura ci permette di fare diagnosi quotidiane molto rigorose».

La sezione di Biella ha anche donato due saturimetri che vengono utilizzati per valutare il grado di ossigenazione del paziente: «Si tratta di un apparecchio di largo impiego, perché consente di capire quanto l’utente respiri bene. In ambito diabetico, ci permette di individuare il grado di insufficienza respiratoria e, quindi, di valutare la somministrazione all’ammalato di alcuni farmaci a discapito di altri». I pazienti diabetici del Biellese che figurano nel registro regionale sono 9mila, di cui 7mila seguiti dalla struttura di Diabetologia dell’ospedale: «L’80 per cento dei nostri ammalati sono persone nelle quali si riscontrano problemi cardiaci o vascolari - continua Travaglino -. L’utente  diabetico non viene dunque valutato soltanto a livello metabolico, ma viene sottoposto a tutta una serie di controlli, in particolare a visite cardiologiche e vascolari. A volte, infatti, la patologia del piede diabetico è spia di una grave situazione vascolare diffusa, e ciò comporta interventi, talvolta urgenti, in altri ambiti».
La complicanza del piede diabetico è la causa più frequente di ricovero tra i pazienti diabetici: «E’ una patologia grave in grado di mettere a repentaglio la vita e che, a maggior ragione se non viene tenuta sotto controllo, evolve verso l’amputazione di una porzione di piede, di tutto il piede e, nei casi peggiori, dell’arto. E’ dunque importante sensibilizzare l’utenza su questo tema, affinché si sottoponga per tempo alle visite di diagnosi precoce. Ci sono persone che giungono in ospedale con una patologia da piede diabetico già avanzata. Per tutti valgono comunque una serie di accorgimenti nell’ambito della prevenzione: controllare la pianta e le unghie dei piedi, dove possono formarsi piccole ulcere cutanee solitamente indolori; effettuare la pedicure in modo corretto per evitare infezioni, non calzare scarpe strette e calzature nuove per diverse ore consecutive. Il consiglio è quello di rivolgersi al medico curante qualora si notassero macchie o lesioni sospette al piede».

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