"Solo traditori... Ma ci rivedremo"
Giura vendetta Sergio Fantone, da martedì ex sindaco del paese. Quanto fatto dai consiglieri di maggioranza e di minoranza lo considera un affronto gravissimo, che non resterà impunito... Politicamente parlando, ovviamente! «E’ stata una pugnalata alla schiena che non meritavo e che, soprattutto, non merita il paese - spiega, al telefono, dopo la diffusione della notizia della caduta del consiglio comunale -.
Tutto è stato studiato ad arte... I protagonisti di questa assurda vicenda si saranno fatti consigliere bene, confezionando un’operazione precisa ai miei danni. Ma ho le spalle larghe. E un anno passerà in fretta. Parlerò con i miei concittadini, uno per uno. Spiegherò loro cosa è accaduto e perché. Sono certo che capiranno. Io non mica rubato, per essere trattato così». Appuntamento alle prossime elezioni, insomma. Sergio Fantone si controlla, pesa le parole, però l’idea che il colpo subìto sia stato forte, è evidente. «Cattiveria e invidia, insieme, fanno una miscela pericolosa - aggiunge -. Io non ho nulla da rimproverarmi. Il che non vuol dire essere infallibili. Però nella riunione dell’altra sera perché solo uno dei sette firmatari del documento s’è presentato. E tra l’altro senza fare alcun intervento sulla mia relazione. Perché? Questo dà l’idea del loro comportamento... C’è una sede precisa dove i problemi dell’amministrazione si devono affrontare, anche con toni duri: il consiglio comunale. Lì mi dovevano affrontare, guardare negli occhi e poi se proprio volevano, decidere di mandare tutto a carte e quarant’otto. Siamo stati eletti e dobbiamo, dovevamo, onorare i voti presi. In questo modo invece questo patto è stato tradito. Lo considero un fatto gravissimo, di cui queste persone dovranno rispondere». Commissariamento. «Da domani non mi cerchi più su questo numero di cellulare, del Comune - conclude Fantoni -. Mi chiami al numero di casa. Dalla Prefettura aspetto notizie ufficiali. Credo che nello spazio di un paio di giorni verrà nominato un commissario, che reggerà il Comune da qui alle prossime elezioni. Il che significa paralizzare l’ente, che aveva diversi impegni imminenti da affrontare: il parcheggio delle scuole, l’Infermeria e i contributi alle associazioni sportive. E ora? I cittadini sanno a chi dire grazie...».