Smog, anche a Biella superati i limiti

BIELLA - La gravità dell'inquinamento atmosferico e la mancanza di progressi soddisfacenti richiedono risposte efficaci e tempestive che devono essere adottate e attuate senza indugi ulteriori. Con queste motivazioni la Commissione Europea ha convocato martedì scorso i ministri dell’Ambiente di 9 Stati membri (Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Regno Unito) che hanno a loro carico diverse procedure di infrazione per il superamento dei limiti concordati di inquinamento atmosferico. In pratica un ultimatum: se l’Italia non darà le adeguate garanzie, la Commissione non avrà altra scelta se non quella di procedere con azioni legali, come già fatto nei confronti di altri due Stati membri, rinviando il nostro Paese alla Corte di Giustizia europea.
Su questa difficile partita, ora, scende in campo anche il Codacons. Con un esposto che verrà presentato alle Procure competenti chiede il commissariamento dei comuni del Piemonte che nel corso del 2017 hanno sforato i limiti annuali di “polveri sottili” nell'aria, «mettendo così a rischio la salute della popolazione». In base ai dati forniti ieri da Legambiente, con il report Mal'Aria, ben 6 capoluoghi di provincia del Piemonte, su 8, sarebbero fuorilegge (Alessandria, Torino, Biella, Novara, Vercelli e Asti), per avere superato il limite massimo annuale di 35 giorni di sforamento dei 50 mcg/mc. «E' - dice il Codacons - una situazione di emergenza che non può più essere tollerata. Chiediamo un'inchiesta sulle responsabilità legate all'eccessivo smog nelle città». L'associazione presenterà inoltre una istanza ai Prefetti dei 6 comuni "fuorilegge" in cui si chiede di valutare il commissariamento delle amministrazioni a fronte della manifesta incapacità di garantire la salubrità dell'aria e tutelare la salute della popolazione.
E.P.
BIELLA - La gravità dell'inquinamento atmosferico e la mancanza di progressi soddisfacenti richiedono risposte efficaci e tempestive che devono essere adottate e attuate senza indugi ulteriori. Con queste motivazioni la Commissione Europea ha convocato martedì scorso i ministri dell’Ambiente di 9 Stati membri (Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Regno Unito) che hanno a loro carico diverse procedure di infrazione per il superamento dei limiti concordati di inquinamento atmosferico. In pratica un ultimatum: se l’Italia non darà le adeguate garanzie, la Commissione non avrà altra scelta se non quella di procedere con azioni legali, come già fatto nei confronti di altri due Stati membri, rinviando il nostro Paese alla Corte di Giustizia europea.
Su questa difficile partita, ora, scende in campo anche il Codacons. Con un esposto che verrà presentato alle Procure competenti chiede il commissariamento dei comuni del Piemonte che nel corso del 2017 hanno sforato i limiti annuali di “polveri sottili” nell'aria, «mettendo così a rischio la salute della popolazione». In base ai dati forniti ieri da Legambiente, con il report Mal'Aria, ben 6 capoluoghi di provincia del Piemonte, su 8, sarebbero fuorilegge (Alessandria, Torino, Biella, Novara, Vercelli e Asti), per avere superato il limite massimo annuale di 35 giorni di sforamento dei 50 mcg/mc. «E' - dice il Codacons - una situazione di emergenza che non può più essere tollerata. Chiediamo un'inchiesta sulle responsabilità legate all'eccessivo smog nelle città». L'associazione presenterà inoltre una istanza ai Prefetti dei 6 comuni "fuorilegge" in cui si chiede di valutare il commissariamento delle amministrazioni a fronte della manifesta incapacità di garantire la salubrità dell'aria e tutelare la salute della popolazione.
E.P.