Simonetti: "Non sono come Schettino"

Simonetti: "Non sono come Schettino"
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 Da 48 ore è sotto il fuoco incrociato di politici e semplici cittadini che non gli perdonano la decisione di aver rassegnato le dimissioni da presidente della Provincia. Le accuse che gli vengono mosse, soprattutto  su internet dalla gente comune,  sono quelle di aver abbandonato la nave, le stesse rivolte al comandante Schettino nella vicenda Costa Concordia. Di aver scelto Roma a discapito del territorio locale.
 Roberto Simonetti, ormai ex presidente della Provincia di Biella, è ancora intontito da tutto ciò che è capitato. Da tutte le parole lette. Però rimane lucido quando analizza la situazione. Quando motiva la sua scelta. E dice con forza: «Io non sono Schettino...». 

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Presidente, o meglio, ex presidente, la gente è convinta che lei abbia lasciato la Provincia solo per ricandidarsi a Roma. E’ un pensiero comune che si respira in tutto il Biellese. Cosa risponde a chi l’accusa?   

«Chi dice queste cose non conosce i fatti. Il Governo sta massacrando i territori, gli enti locali. Il prossimo anno avremo tagli per ulteriori 4 milioni di euro che, sommati ai 4 di quest’anno, fanno 8 in 24 mesi su un bilancio di 24 milioni. Ho avuto un’ora di ripensamenti, mi sono confrontato con la giunta, con i dirigenti, con i sindacati. Poi ho rivisto le cifre e mi sono convinto a protocollare la mia lettera di dimissioni. E’ un atto di protesta nei confronti di questo Governo che sta uccidendo i territori». 

Un’ora di ripensamenti?   

«Sì, non mi sono presentato in giunta con le dimissioni protocollate. Ripeto, prima mi sono confrontato con tutte le parti in causa. Ma a fronte di questi tagli e del rischio di mandare l’ente in dissesto mi sono convinto che dimettermi fosse l’unica soluzione». 

Così, però, ha lasciato la nave che affonda. O sbaglio?  

«Vede, con i ritocchi ai tagli perpetrati dal Governo è già difficile chiudere il bilancio di quest’anno. E se l’ente va in dissesto a risponderne col patrimonio personale sono gli amministratori, dal presidente agli assessori ai consiglieri provinciali. E per che cosa? Noi non abbiamo mal amministrato la Provincia, abbiamo sempre tenuto i conti sotto controllo. Poi il Governo Monti ha dato il colpo di grazia agli enti locali. Dunque non lascio la nave che affonda, è già affondata...». 

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