Silvia & Patrizio, 40 anni al... Caffè del Teatro

80-60-40-10. No, non sono numeri da giocare al lotto - o magari si, perché no - ma offrono lo spunto per raccontare la storia di due noti personaggi della nostra comunità: Silvia Musso e Patrizio Pianca. Silvia, ieri, giovedì 30, ha tagliato il traguardo degli 80 anni, Patrizio ne ha appena compiuti 60. Il loro sodalizio imprenditoriale dura da 40 anni e da 10 gestiscono il Caffè del Teatro, in piazza Martiri, accanto al Sociale. Gli episodi della loro vita professionale ci riportano ai numerosi locali che li hanno visti protagonisti. Ai quali hanno conferito un’impronta ed uno stile d’altri tempi. Mai un litigio serio - «tante discussioni, ma sono servite per capirci meglio» -, una porta sbattuta in faccia o qualche parola di troppo. Un caso raro, non c’è che dire. Sarà per la differenza d’età, l’istinto materno della - finta burbera - Silvia, la calma serafica di Patrizio, la reciproca fiducia che non è mai venuta meno o forse perché non c’è mai stato un motivo plausibile per prendere strade diverse, dopo (quasi) mezzo secolo li ritroviamo ancora insieme per festeggiare un traguardo importante e un’impresa di successo. Com’è iniziato questo percorso, insolito tra persone che non hanno legami di parentela e per certi versi atipico nell’ambito commerciale, ce lo raccontano i protagonisti, andando indietro nel tempo, pescando nella memoria e con un po’ di nostalgia. Il primo impiego di Silvia è stato nell’industria tessile, nel reparto finissaggio dei Lanifici Faudella mentre il giovane Patrizio muoveva i primi passi negli uffici di una assicurazione. I casi della vita, e la voglia di migliorare, li fanno incontrare: in un bar del centro, nella Galleria Leonardo da Vinci appena inaugurata. Siamo negli anni ’70. La Galleria pullulava di negozi che hanno fatto la storia del commercio biellese: Ronco, Ribotti, Glamour, Cristina, Il Piatto d’Argento… e il Bar della Galleria. Il racconto è a due voci. «Dopo qualche anno si presenta l’occasione per metterci in proprio. Ci offrono la gestione della Bottega del Caffè, in via Pietro Micca. La posizione è appetibile: il Quartiere degli Affari, e i clienti non possono mancare. Le premesse sono incoraggianti e decidiamo di accettare. La nostra prima avventura durerà otto anni». La via è un’arteria di grande traffico e i parcheggi sono di comodo accesso. Una sistemazione ideale, in un quartiere “ricco” e in espansione. Perché cambiare? «Perché la nuova offerta porta il nome del Caffè Ferrua, un locale antico, prestigioso e con la possibilità di continuare una produzione di eccellenza, apprezzata anche fuori dai confini del Biellese. Siamo rimasti per vent’anni, fino al 2007. E poi, sapete come vanno certe cose. In parole povere, abbiamo capito che era ora di cambiare. Non è stato facile, ma anche in questo caso non compivamo un salto nel buio perché si trattava di ridare impulso ad un altro locale storico: il Caffè del Teatro». Il successo fu immediato: per il prestigio del luogo e per la posizione. «Sì, a distanza di dieci anni dobbiamo dire che le soddisfazioni non sono mancate e per fortuna continuano». I prodotti sono sempre di eccellente qualità. «I canestrelli, i tigrotti e il Pan di Biella sono i nostri cavalli di battaglia. E poi i pasticcini, i croissant, le crostate e le meringate di frutta. Dalla pasticceria Bianchi - che da qualche anno ha cessato l’attività - abbiamo ereditato i nutritivi. Una ulteriore dimostrazione di apprezzamento nei nostri confronti». La produzione viene fatta in casa? «Nel nostro laboratorio di via Cavour, con dieci dipendenti (più due collaboratori saltuari), tutti di grande esperienza, sforniamo e confezioniamo tutto ciò che viene venduto al Caffè. Non solo, abbiamo potenziato la nostra attività nel settore del catering e a mezzogiorno prepariamo piatti leggeri per la pausa pranzo. Sempre con prodotti freschi e di qualità». Una piccola azienda, alla quale si deve aggiungere il personale del bar. «Sono persone fidatissime, professionalmente preparate, alle quali siamo affezionate, che dovete consentirci di ricordare». L’elenco è lungo, ma su questo punto Silvia e Patrizio sono irremovibili. E noi li accontentiamo. In laboratorio troviamo: Eraldo (ex pasticcere di Bianchi), Ivan, Sergio, i due Luca, Gianpaolo, Alberto, Simona e le specialiste delle torte, Joelle e Fabiola. Ai quali si aggiungono, nei periodi di punta, Umberto e Milo. Mentre al Caffè si alternano: Simonetta (la compagna di Patrizio), Francesca, Claudia, Alessandra, Barbara M., Roberta, Anna P. e Anna T., Andrea, Barbara G., Mirella, Olga, Marco, Roberto, Stefano, Jacopo e Michael. Con i tempi che corrono non è facile gestire un’attività così impegnativa. «I clienti sono affezionati e ci interpellano in occasione di matrimoni, battesimi, compleanni e non manca il lavoro con le aziende. Inoltre, teniamo il locale sempre aperto: dal lunedì alla domenica. Abbiamo allungato l’orario serale, per venire incontro alle esigenze dei più giovani. Una volta la settimana, organizziamo eventi dal vivo per il dopo cena. Cerchiamo di tenerci al passo con le nuove esigenze e soprattutto con le nuove generazioni». Oltre all’apprezzamento dei biellesi, non sono mancati i riconoscimenti istituzionali. Nel 2010 a Silvia è stata conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (controfirmata dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) una onorificenza al merito della Repubblica. La troverete orgogliosamente esposta dietro la cassa, che il Cavalier Silvia Musso presiede tutti i giorni, escluso il martedì, alternandosi con Patrizio e con il personale del Caffè. Pronta per festeggiare i… non mettiamo limiti. Il lavoro nobilita e allunga la vita.Marziano Magliola
80-60-40-10. No, non sono numeri da giocare al lotto - o magari si, perché no - ma offrono lo spunto per raccontare la storia di due noti personaggi della nostra comunità: Silvia Musso e Patrizio Pianca. Silvia, ieri, giovedì 30, ha tagliato il traguardo degli 80 anni, Patrizio ne ha appena compiuti 60. Il loro sodalizio imprenditoriale dura da 40 anni e da 10 gestiscono il Caffè del Teatro, in piazza Martiri, accanto al Sociale. Gli episodi della loro vita professionale ci riportano ai numerosi locali che li hanno visti protagonisti. Ai quali hanno conferito un’impronta ed uno stile d’altri tempi. Mai un litigio serio - «tante discussioni, ma sono servite per capirci meglio» -, una porta sbattuta in faccia o qualche parola di troppo. Un caso raro, non c’è che dire. Sarà per la differenza d’età, l’istinto materno della - finta burbera - Silvia, la calma serafica di Patrizio, la reciproca fiducia che non è mai venuta meno o forse perché non c’è mai stato un motivo plausibile per prendere strade diverse, dopo (quasi) mezzo secolo li ritroviamo ancora insieme per festeggiare un traguardo importante e un’impresa di successo. Com’è iniziato questo percorso, insolito tra persone che non hanno legami di parentela e per certi versi atipico nell’ambito commerciale, ce lo raccontano i protagonisti, andando indietro nel tempo, pescando nella memoria e con un po’ di nostalgia. Il primo impiego di Silvia è stato nell’industria tessile, nel reparto finissaggio dei Lanifici Faudella mentre il giovane Patrizio muoveva i primi passi negli uffici di una assicurazione. I casi della vita, e la voglia di migliorare, li fanno incontrare: in un bar del centro, nella Galleria Leonardo da Vinci appena inaugurata. Siamo negli anni ’70. La Galleria pullulava di negozi che hanno fatto la storia del commercio biellese: Ronco, Ribotti, Glamour, Cristina, Il Piatto d’Argento… e il Bar della Galleria. Il racconto è a due voci. «Dopo qualche anno si presenta l’occasione per metterci in proprio. Ci offrono la gestione della Bottega del Caffè, in via Pietro Micca. La posizione è appetibile: il Quartiere degli Affari, e i clienti non possono mancare. Le premesse sono incoraggianti e decidiamo di accettare. La nostra prima avventura durerà otto anni». La via è un’arteria di grande traffico e i parcheggi sono di comodo accesso. Una sistemazione ideale, in un quartiere “ricco” e in espansione. Perché cambiare? «Perché la nuova offerta porta il nome del Caffè Ferrua, un locale antico, prestigioso e con la possibilità di continuare una produzione di eccellenza, apprezzata anche fuori dai confini del Biellese. Siamo rimasti per vent’anni, fino al 2007. E poi, sapete come vanno certe cose. In parole povere, abbiamo capito che era ora di cambiare. Non è stato facile, ma anche in questo caso non compivamo un salto nel buio perché si trattava di ridare impulso ad un altro locale storico: il Caffè del Teatro». Il successo fu immediato: per il prestigio del luogo e per la posizione. «Sì, a distanza di dieci anni dobbiamo dire che le soddisfazioni non sono mancate e per fortuna continuano». I prodotti sono sempre di eccellente qualità. «I canestrelli, i tigrotti e il Pan di Biella sono i nostri cavalli di battaglia. E poi i pasticcini, i croissant, le crostate e le meringate di frutta. Dalla pasticceria Bianchi - che da qualche anno ha cessato l’attività - abbiamo ereditato i nutritivi. Una ulteriore dimostrazione di apprezzamento nei nostri confronti». La produzione viene fatta in casa? «Nel nostro laboratorio di via Cavour, con dieci dipendenti (più due collaboratori saltuari), tutti di grande esperienza, sforniamo e confezioniamo tutto ciò che viene venduto al Caffè. Non solo, abbiamo potenziato la nostra attività nel settore del catering e a mezzogiorno prepariamo piatti leggeri per la pausa pranzo. Sempre con prodotti freschi e di qualità». Una piccola azienda, alla quale si deve aggiungere il personale del bar. «Sono persone fidatissime, professionalmente preparate, alle quali siamo affezionate, che dovete consentirci di ricordare». L’elenco è lungo, ma su questo punto Silvia e Patrizio sono irremovibili. E noi li accontentiamo. In laboratorio troviamo: Eraldo (ex pasticcere di Bianchi), Ivan, Sergio, i due Luca, Gianpaolo, Alberto, Simona e le specialiste delle torte, Joelle e Fabiola. Ai quali si aggiungono, nei periodi di punta, Umberto e Milo. Mentre al Caffè si alternano: Simonetta (la compagna di Patrizio), Francesca, Claudia, Alessandra, Barbara M., Roberta, Anna P. e Anna T., Andrea, Barbara G., Mirella, Olga, Marco, Roberto, Stefano, Jacopo e Michael. Con i tempi che corrono non è facile gestire un’attività così impegnativa. «I clienti sono affezionati e ci interpellano in occasione di matrimoni, battesimi, compleanni e non manca il lavoro con le aziende. Inoltre, teniamo il locale sempre aperto: dal lunedì alla domenica. Abbiamo allungato l’orario serale, per venire incontro alle esigenze dei più giovani. Una volta la settimana, organizziamo eventi dal vivo per il dopo cena. Cerchiamo di tenerci al passo con le nuove esigenze e soprattutto con le nuove generazioni». Oltre all’apprezzamento dei biellesi, non sono mancati i riconoscimenti istituzionali. Nel 2010 a Silvia è stata conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (controfirmata dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) una onorificenza al merito della Repubblica. La troverete orgogliosamente esposta dietro la cassa, che il Cavalier Silvia Musso presiede tutti i giorni, escluso il martedì, alternandosi con Patrizio e con il personale del Caffè. Pronta per festeggiare i… non mettiamo limiti. Il lavoro nobilita e allunga la vita.Marziano Magliola