Sequestro record: 370mila sciarpe

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Sequestro record:
370mila sciarpe

Ecco come fabbricavano prodotti falsi

(18 mag) «Siamo partiti da un negozio della “Chinatown” di Milano e siamo arrivati, con mio grande stupore, fino a Candelo. E poi in due fabbriche di Como dove la merce contraffatta veniva prodotta e dove avveniva lo stampaggio su tessuto greggio bianco dei marchi e dei disegni soggetti a diritti di proprietà industriale...». A parlare è il tenente colonnello Roberto Fazio che ha comandato fino allo scorso anno la Guardia di finanza di Biella e ora è comandante del Gruppo di Milano.

Sequestro record:
370mila sciarpe

Ecco come fabbricavano prodotti falsi

«Siamo partiti da un negozio della “Chinatown” di Milano e siamo arrivati, con mio grande stupore, fino a Candelo. E poi in due fabbriche di Como dove la merce contraffatta veniva prodotta e dove avveniva lo stampaggio su tessuto greggio bianco dei marchi e dei disegni soggetti a diritti di proprietà industriale...». A parlare è il tenente colonnello Roberto Fazio che ha comandato fino allo scorso anno la Guardia di finanza di Biella e ora è comandante del Gruppo di Milano. E’ lui che ha coordinato l’operazione “Primavera” (vedere i dettagli nel box a fianco) che ha portato a un risultato clamoroso per diverse componenti. Sono stati in primis sequestrati 370 mila sciarpe e foulard in un magazzino di Candelo oltre a 125 rotoli di stoffa (62 solo nel Biellese) e 40 clichè, che rappresenta il maggior sequestro di merce contraffatta mai avvenuto nella nostra provincia. E’ stata inoltre ricostruita l’intera filiera. E, caso meno raro di quanto si possa credere, stavolta a fabbricare i falsi e a rifornire negozi e bancarelle cinesi non erano produttori con gli occhi a mandorla bensì esperti biellesi e comaschi.
«La mia alta considerazione dei biellesi non è stata intaccata neppure stavolta - precisa l’ufficiale delle Fiamme Gialle -. La collaborazione dei cittadini, infatti, è stata ancora una volta preziosa. Gli uomini erano da ore appostati nei pressi del magazzino di Candelo in attesa che si avvicinasse il proprietario e potessero intervenire. Ma senza risultato. La loro presenza ha però attirato l’attenzione di qualche vicino che si è informato su chi fossero quegli sconosciuti e, alla fine, ha aiutato i finanzieri a rintracciare la sorella del proprietario che ha aperto il magazzino...».
Da togliere il fiato ciò che gli uomini delle Fiamme gialle si sono trovati davanti: una montagna alta fino al soffitto di sciarpe e foulard di marche pregiate. Tutti contraffatti. Senza contare i 62 rotoli di stoffa corrispondenti a circa 3.100 metri lineari. «Non c’era nemmeno lo spazio per muoversi - puntualizza Fazio -. Per riuscire a contare tutti i pezzi, i finanzieri hanno dovuto lavorare un’intera notte e parte del giorno dopo...». L’operazione si è quindi spostata a Como dove sono state rintracciate le due fabbriche in cui avveniva la produzione e lo stampaggio di sciarpe e foulard. Un lavoro certosino che rendeva difficoltoso anche all’occhio esperto riconoscere i tarocchi. Tra i clichè sequestrati spiccavano dei cilindri di stampa con i quali era possibile riprodurre il classico disegno tartan di Burberry. Alla fine dell’operazione, tra i denunciati per contraffazione e ricettazione, è finito anche un biellese di cui per il momento si conoscono solo le iniziali, F.E., 48 anni, di Candelo. Con lui sono finiti nei guai anche i proprietari delle due fabbriche di Como e il commerciante cinese del negozio della “Chinatown” di Milano che ha dato avvio alle indagini, nel quale erano stati alla fine sequestrati circa 5.500 prodotti contraffatti.
«Che siano stati degli italiani a produrre la merce contraffatta che è stata poi messa in vendita dai cinesi, non mi stupisce - precisa il colonnello Fazio -. L’italia ha sempre avuto il triste primato mondiale nella produzione di falsi. E’ stata poi soppiantata con l’arrivo dei cinesi e di altre realtà, ma resta pur sempre al quarto posto al mondo...».

18 maggio 2009

 

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