«Senza Gesu?, che Natale sarebbe?»

«Senza Gesu?, che Natale sarebbe?»
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BIELLA - La stampa locale lo riporta come un “gran polverone” sollevatosi attorno alla scuola elementare “De Amicis” di Biella. Dove un maestro di religione avrebbe, sempre secondo quanto reso noto dai media, sfatato in classe il mito di Babbo Natale, da sempre personaggio amatissimo dei piu? piccoli, portatore di sogni e di regali da tempo immemore, per ogni 25 dicembre. Quel “Babbo Natale non esiste” diventato in questa forma notizia, e? rimbalzato anche sui social network e alimenta la discussione virtuale come reale tra chi appoggia il presunto disappunto dei genitori dei bambini coinvolti, che ancora custodivano il “magico segreto” del vecchio barbuto di rosso vestito, e chi, invece, pur rammaricato per lo scoramento dei piccoli, si schiera nettamente dalla parte della fede e cerca di ridimensionare lo “smacco al Babbo”.
Certo, la sovrapposizione tra Santa, tema laico, e Gesu? Bambino, tema religioso, non e? questione nuova. Come andrebbe affrontata da un docente di religione, alle prese con interlocutori in tenera eta?? “Eco di Biella” lo ha chiesto a don Luigi Bellotti, direttore dell’Ufficio Scuola della diocesi di Biella dunque superiore del maestro di religione. Don Bellotti non era a conoscenza del caso. Ecco la sua risposta: «Non esistono linee-guida sulla questione. E? un fatto di sensibilita? e di attenzione ai bambini: alle elementari credo si possa ancora parlare di Babbo Natale, magari incentrandolo sulla figura di San Nicola, il Santa Klaus nordico. Alle medie mi auguro di no. Sarebbe importante pero?, oggi che si immette tanto di laico perdendo il resto, che si ponesse Gesu? Bambino, che e? il Natale, se non al posto almeno accanto a Babbo Natale. Altrimenti, che senso ha far festa senza il festeggiato?».
Giovanna Boglietti


BIELLA - La stampa locale lo riporta come un “gran polverone” sollevatosi attorno alla scuola elementare “De Amicis” di Biella. Dove un maestro di religione avrebbe, sempre secondo quanto reso noto dai media, sfatato in classe il mito di Babbo Natale, da sempre personaggio amatissimo dei piu? piccoli, portatore di sogni e di regali da tempo immemore, per ogni 25 dicembre. Quel “Babbo Natale non esiste” diventato in questa forma notizia, e? rimbalzato anche sui social network e alimenta la discussione virtuale come reale tra chi appoggia il presunto disappunto dei genitori dei bambini coinvolti, che ancora custodivano il “magico segreto” del vecchio barbuto di rosso vestito, e chi, invece, pur rammaricato per lo scoramento dei piccoli, si schiera nettamente dalla parte della fede e cerca di ridimensionare lo “smacco al Babbo”.
Certo, la sovrapposizione tra Santa, tema laico, e Gesu? Bambino, tema religioso, non e? questione nuova. Come andrebbe affrontata da un docente di religione, alle prese con interlocutori in tenera eta?? “Eco di Biella” lo ha chiesto a don Luigi Bellotti, direttore dell’Ufficio Scuola della diocesi di Biella dunque superiore del maestro di religione. Don Bellotti non era a conoscenza del caso. Ecco la sua risposta: «Non esistono linee-guida sulla questione. E? un fatto di sensibilita? e di attenzione ai bambini: alle elementari credo si possa ancora parlare di Babbo Natale, magari incentrandolo sulla figura di San Nicola, il Santa Klaus nordico. Alle medie mi auguro di no. Sarebbe importante pero?, oggi che si immette tanto di laico perdendo il resto, che si ponesse Gesu? Bambino, che e? il Natale, se non al posto almeno accanto a Babbo Natale. Altrimenti, che senso ha far festa senza il festeggiato?».
Giovanna Boglietti


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