«Sei straniero, non puoi entrare nel locale»

Pubblicato:
Aggiornato:

(23 nov) «Eravamo in tre, due italiani e un senegalese. Il buttafuori all’ingresso ha bloccato il nostro amico di colore. Gli ha detto che non poteva farlo entrare per volere del padrone del locale perché era un extracomunitario». Nel giorno della polemica nazionale sul tema dell’immigrazione tra il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, e la Lega Nord, con violento scambio di parolacce, anche a Biella viene denunciato un presunto episodio di razzismo che sarebbe avvenuto sabato intorno a mezzanotte davanti al “Road Runner”, lungo via per Tollegno. «Eravamo in tre, due italiani e un senegalese. Il buttafuori all’ingresso ha bloccato il nostro amico di colore. Gli ha detto che non poteva farlo entrare per volere del padrone del locale perché era un extracomunitario. Siamo nel 2009, ma purtroppo il razzismo esiste ancora e anche se di solito sono ottimista, penso che non cesserà mai di esistere...». Nel giorno della polemica nazionale sul tema dell’immigrazione tra il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, e la Lega Nord, con violento scambio di parolacce, anche a Biella viene denunciato un presunto episodio di razzismo che sarebbe avvenuto sabato intorno a mezzanotte davanti al “Road Runner”, il locale di tendenza che si affaccia lungo via per Tollegno e che attira ogni fine settimana centinaia di giovani. E’ un ventenne di Biella, Maverik Missaggia, a denunciarlo. Non ha paura di comparire con il nome sul giornale. E lo spiega: «Non ho nulla da nascondere, il fatto è successo. Non sono io quello che dovrebbe vergognarsi...».
Uno dei titolari del locale, Niki Rossotto, smentisce nel modo più assoluto che alla base del gesto del buttafuori vi sia il razzismo. «Nelle settimane passate abbiamo avuto dei problemi con dei ragazzi, alcuni italiani altri di colore - puntualizza con estrema calma -. Li abbiamo pertanto segnalati a chi controlla l’ingresso in modo da evitare che potessero entrare e disturbare gli altri clienti. A me il colore della pelle non interessa. Ho amici marocchini, senegalesi e di altre nazionalità. Non ho pregiudizi di nessun genere, ma non bisogna dare fastidio a chi vuole trascorrere in modo sereno la serata. Quando quel gruppo si è presentato all’ingresso, non è stato fatto entrare. Non è giusto che i prepotenti abbiano sempre via libera. Ribadisco: il colore della pelle non c’entra...».
Maverik Missaggia nega d’aver mai creato problemi al locale così come i suoi due amici. «E’ da giugno che andiamo al Road Runner e non abbiamo mai arrecato o avuto problemi di alcun genere - replica -. Forse si sono confusi con altri clienti...».
Certi di essere dalla parte della ragione, i tre ragazzi hanno chiesto l’intervento della polizia. La volante è arrivata poco dopo mezzanotte. «I due agenti - racconta il ventenne che ha denunciato il fatto - sono entrati nel locale e noi li abbiamo seguiti a ruota con il buttafuori che si è limitato a guardarci. E’ stato interpellato il titolare del locale che si è difeso sostenendo che nelle settimane passate alcuni extracomunitari avevano fatto casino. Non mi pare una buona giustificazione per bloccare all’ingresso tutti i clienti di colore...».
Alla fine la questione si è risolta in modo pacifico con il terzetto che ha preferito andarsene.
23 novembre 2009

Seguici sui nostri canali