Sei Comuni uniti per la fratellanza

Sei Comuni uniti per la fratellanza
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TRIVERO - Sei Comuni uniti nel nome di un solo principio: promuovere l’ideale di cittadinanza europea, alimentando reciproci scambi di esperienza tra giovani, capaci di migliorare il senso di partecipazione civica. E’ questo, nella sostanza, il senso della corposa iniziativa che prenderà il via domani, mercoledì 7 ottobre, nel Biellese orientale, per iniziativa del Comune di Trivero in collaborazione con altre cinque municipalità: Soprana, Mosso, Valle Mosso, Pray e Coggiola. “Europe-Week for youth”, Settimana europea della Gioventù: questo il nome della cinque-giorni che, sotto l’egida della Commissione europea, vedrà riunirsi nel Biellese circa 70 giovani rappresentanti di altri quattro Paesi europei, oltre all’Italia. Tutti uniti con l’intento non solo di conoscersi vicendevolmente, ma anche di arricchirsi di quelle “buone pratiche” che, meglio di ogni cosa, possono aiutare a porre le basi per una nuova cultura di fratellanza.

TRIVERO - Sei Comuni uniti nel nome di un solo principio: promuovere l’ideale di cittadinanza europea, alimentando reciproci scambi di esperienza tra giovani, capaci di migliorare il senso di partecipazione civica. E’ questo, nella sostanza, il senso della corposa iniziativa che prenderà il via domani, mercoledì 7 ottobre, nel Biellese orientale, per iniziativa del Comune di Trivero in collaborazione con altre cinque municipalità: Soprana, Mosso, Valle Mosso, Pray e Coggiola. “Europe-Week for youth”, Settimana europea della Gioventù: questo il nome della cinque-giorni che, sotto l’egida della Commissione europea, vedrà riunirsi nel Biellese circa 70 giovani rappresentanti di altri quattro Paesi europei, oltre all’Italia. Tutti uniti con l’intento non solo di conoscersi vicendevolmente, ma anche di arricchirsi di quelle “buone pratiche” che, meglio di ogni cosa, possono aiutare a porre le basi per una nuova cultura di fratellanza.

All’iniziativa prenderanno parte, oltre ai sei paesi biellesi, anche le delegazioni dei Comuni di Dobele, in Lituania, Erdut, in Croazia, Wachock, in Polonia, e Deta, in Romania. Una squadra messa a punto anche sulla scia di pregresse esperienze di successo nel campo degli scambi europei, e oggi compattata sull’obiettivo di questo nuovo progetto: “Portare l’Europa più vicino ai suoi cittadini e accrescere la consapevolezza, tra i cittadini stessi, dei risultati conseguibili attraverso le politiche europee”. Oltre a questo, “promuovere l’impegno sociale ed interculturale, oltre al senso del volontariato, a livello europeo”. Obiettivi certamente ambiziosi, che dal 7 al 12 ottobre verranno perseguiti con una lunga serie di eventi capaci non solo di valorizzare l’aspetto interculturale dell’iniziativa, ma anche di diffondere la conoscenza delle tradizioni e delle specificità della terra biellese. Un “valore aggiunto” importante, che ha contribuito ad innescare la decisione di aderire alla proposta triverese da parte degli altri Comuni. «Vogliamo contribuire a favorire l’integrazione dei cittadini dell’Europa attraverso la conoscenza degli usi, delle tradizioni e della cultura di chi vive in altri Paesi dai quali non si è più separati da confini veri - spiega ad esempio il sindaco di Pray, Gian Matteo Passuello -. In questo senso, la settimana di accoglienza offre proprio l’occasione di favorire l’amicizia di chi nei prossimi anni non potrà esimersi da confrontarsi con le realtà professionali che insistono al di fuori dell’Italia. Per questo abbiamo subito aderito all’iniziativa di Trivero, creando una rete di famiglie disposte ad accogliere nelle loro case i giovani provenienti dalla vicina Croazia che ci sono stati assegnati e  costituendo, assieme agli altri Comuni, una partecipazione organizzativa fatta di nostri giovani affinchè si possa realizzare al meglio questo progetto».  Al termine dell’accoglienza avrà luogo il momento clou: la firma del patto di fratellanza tra le Autorità dei Comuni  partecipanti «e questo - conclude Passuello - significherà aver fatto un ulteriore passo verso quella cittadinanza europea alla quale noi, ma soprattutto, le giovani generazioni devono tendere».

Veronica Balocco

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