Scuole accorpate, luci e ombre

Scuole accorpate, luci e ombre
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Meno risorse disponibili e posti del personale non docente a rischio. Sono soprattutto questi i pericoli derivati dal dimensionamento scolastico nel biellese. Il prossimo anno non dovrebbe però aprirsi, almeno nella nostra provincia, con sedi vacanti, visto che in seguito al concorso regionale per dirigenti scolastici verranno abilitati nuovi presidi in grado di scongiurare il problema della carenza di tali figure, a differenza di quanto si è verificato negli anni scorsi.

Il dimensionamento. Da settembre a Biella ci saranno tre istituti comprensivi, formati dall’unione dei vari plessi degli attuali tre circoli didattici cittadini con le scuole medie San Francesco e Marconi. L’istituto superiore “Sella” di Mosso verrà invece accorpato al “Bona” di Biella. Un provvedimento che comunque non creerà alcun cambiamento agli allievi nè agli insegnanti, in quanto i vari plessi dei circoli didattici rimarranno inalterati. Anzi, l’unione di elementari e medie sotto una stessa presidenza dovrebbe giovare alla continuità didattica.

Le perplessità. «Tuttavia - spiega Marco Ramella di Cgil - tra il personale non docente potrebbero esserci dei perdenti posto. Ci auguriamo pertanto che l’organico a livello provinciale dell’anno scorso venga confermato. In questo modo i posti verrebbero riassegnati come organico di diritto». «Quello che noi contestiamo - prosegue - è il metodo con cui è stato approvato il provvedimento: le decisioni sono infatti state prese senza considerare gli enti locali. Inoltre il processo di dimensionamento scolastico andava studiato con più calma». Le risorse, infine, in seguito agli accorpamenti, diminuiranno, mettendo a rischio i progetti approvati dai collegi docenti in precedenza.

Sedi vacanti. Il concorso per dirigenti scolastici dovrebbe intanto permettere di evitare di dover affidare alcuni istituti ad un reggente. Discorso a parte, però, per il comprensivo di Candelo e la media Da Vinci di Cossato, sedi autonome ma sottodimensionate in quanto non raggiungono la quota minima di 600 alunni fissata per le scuole di pianura, per cui verranno di nuovo affidate ad un reggente.
Nicola Muzio

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