Scuola finita, c’è la “pausa didattica”

Scuola finita, c’è la “pausa didattica”
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La campanella ufficiale suonerà il 10 giugno, da calendario regionale. Per i più, essendo il 10 un sabato, venerdì 9. Ma si può dire che la scuola, in certi casi, sia terminata già la scorsa settimana. C’è chi tra i ragazzi può già restare a casa, chi entra in classe specificamente per il recupero di alcuni debiti formativi, chi frequenta per dedicarsi ad approfondimenti. 
Lo stop alla programmazione, insomma, ha lasciato spazio, in scuole come l’Iis “G. e Q. Sella” e l’Iis “E. Bona”, alla cosiddetta “Pausa didattica”. Ma di cosa si tratta?
Al liceo Classico, Linguistico e Artistico la scuola può dirsi conclusa dallo scorso 24 maggio. La pausa didattica durerà fino all’8 giugno. Quindici giorni utili per consentire agli studenti con debito in alcune materie, sulla media annuale, di recuperare. 
Attenzione, però: si tratta di ragazzi che presentano insufficienze lievi, non al di sotto del 5. Per tutti gli altri, il rimando a settembre è già segnato. 
All’Iis “G. e Q. Sella” la frequenza è obbligatoria, durante la pausa didattica. Mentre gli allievi del recupero lavorano ai nuclei nei quali sono carenti con esercizi di rinforzo e hanno a disposizione esclusiva i loro docenti, i compagni senza debiti vengono coinvolti in approfondimenti. 
Alla fine della pausa, i ragazzi interessati potranno sostenere una verifica scritta od orale: se sufficiente, potranno “salvarsi” in tempo con un sei finale in pagella. E chiudere così la “pratica”. Altrimenti, per assolvere al debito, dovranno cimentarsi con le prove che saranno condotte dal prossimo 28 agosto al 31 agosto, data - quest’ultima - di fine definitiva dell’anno scolastico.  
Di “pause didattiche” si può parlare secondo diverse tipologie. Differente, ad esempio, è la pausa in vigore all’Iis “E. Bona”, dove la programmazione si è conclusa lo scorso 24 maggio. 
I ragazzi che non hanno discipline insufficienti da recuperare possono restare a casa: «Chiaramente, questo non è obbligatorio. Chi vuole, può continuare seguendo gli approfondimenti o presentandosi ad alcune interrogazioni per migliorare il voto finale», spiega la preside, Raffaella Miori. 
Anche al “Bona”, inoltre, il periodo dedicato al recupero riguarda carriere scolastiche che non presentano lacune gravissime. Non c’è, però, una soglia rappresentata da un voto, un 5 ad esempio, che renda la “pausa didattica” accessibile o meno. Su questo, la preside Miori specifica: «Se l’insufficienza è grave, dopo la “pausa didattica” che abbia un esito positivo, l’allievo può comunque migliorare il voto, trasformandolo da grave a lieve».
Si tratta, insomma, di un “piccolo passo” verso l’auspicata sanatoria finale. Un altro step può essere quello, anche in questo caso pratica del “Bona”, di un’altra valutazione fissata a luglio: «Non si tratta di un recupero vero e proprio. Ma consente che, entro il 31 agosto, si proceda allo scrutinio finale sul lavoro svolto anche a luglio. Dal 19 giugno, si tengono infatti dei corsi di recupero della durata di tre settimane, fino alla prima settimana di luglio ed entro il 10 luglio si svolge una prova che può rappresentare un altro progresso intermedio».
Obiettivo, in altre parole: dare una mano agli studenti che possono recuperare. 

Giovanna Boglietti

La campanella ufficiale suonerà il 10 giugno, da calendario regionale. Per i più, essendo il 10 un sabato, venerdì 9. Ma si può dire che la scuola, in certi casi, sia terminata già la scorsa settimana. C’è chi tra i ragazzi può già restare a casa, chi entra in classe specificamente per il recupero di alcuni debiti formativi, chi frequenta per dedicarsi ad approfondimenti. 
Lo stop alla programmazione, insomma, ha lasciato spazio, in scuole come l’Iis “G. e Q. Sella” e l’Iis “E. Bona”, alla cosiddetta “Pausa didattica”. Ma di cosa si tratta?
Al liceo Classico, Linguistico e Artistico la scuola può dirsi conclusa dallo scorso 24 maggio. La pausa didattica durerà fino all’8 giugno. Quindici giorni utili per consentire agli studenti con debito in alcune materie, sulla media annuale, di recuperare. 
Attenzione, però: si tratta di ragazzi che presentano insufficienze lievi, non al di sotto del 5. Per tutti gli altri, il rimando a settembre è già segnato. 
All’Iis “G. e Q. Sella” la frequenza è obbligatoria, durante la pausa didattica. Mentre gli allievi del recupero lavorano ai nuclei nei quali sono carenti con esercizi di rinforzo e hanno a disposizione esclusiva i loro docenti, i compagni senza debiti vengono coinvolti in approfondimenti. 
Alla fine della pausa, i ragazzi interessati potranno sostenere una verifica scritta od orale: se sufficiente, potranno “salvarsi” in tempo con un sei finale in pagella. E chiudere così la “pratica”. Altrimenti, per assolvere al debito, dovranno cimentarsi con le prove che saranno condotte dal prossimo 28 agosto al 31 agosto, data - quest’ultima - di fine definitiva dell’anno scolastico.  
Di “pause didattiche” si può parlare secondo diverse tipologie. Differente, ad esempio, è la pausa in vigore all’Iis “E. Bona”, dove la programmazione si è conclusa lo scorso 24 maggio. 
I ragazzi che non hanno discipline insufficienti da recuperare possono restare a casa: «Chiaramente, questo non è obbligatorio. Chi vuole, può continuare seguendo gli approfondimenti o presentandosi ad alcune interrogazioni per migliorare il voto finale», spiega la preside, Raffaella Miori. 
Anche al “Bona”, inoltre, il periodo dedicato al recupero riguarda carriere scolastiche che non presentano lacune gravissime. Non c’è, però, una soglia rappresentata da un voto, un 5 ad esempio, che renda la “pausa didattica” accessibile o meno. Su questo, la preside Miori specifica: «Se l’insufficienza è grave, dopo la “pausa didattica” che abbia un esito positivo, l’allievo può comunque migliorare il voto, trasformandolo da grave a lieve».
Si tratta, insomma, di un “piccolo passo” verso l’auspicata sanatoria finale. Un altro step può essere quello, anche in questo caso pratica del “Bona”, di un’altra valutazione fissata a luglio: «Non si tratta di un recupero vero e proprio. Ma consente che, entro il 31 agosto, si proceda allo scrutinio finale sul lavoro svolto anche a luglio. Dal 19 giugno, si tengono infatti dei corsi di recupero della durata di tre settimane, fino alla prima settimana di luglio ed entro il 10 luglio si svolge una prova che può rappresentare un altro progresso intermedio».
Obiettivo, in altre parole: dare una mano agli studenti che possono recuperare. 

Giovanna Boglietti

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