Sciopero Atap, adesione all’80%

Sciopero Atap, adesione all’80%
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BIELLA - L’ottanta per cento dei dipendenti Atap martedì pomeriggio ha incrociato le braccia per protestare, per quattro ore, dalle 15 alle 19, contro la cessione delle quote dell’azienda decisa dalle Province di Biella e di Vercelli e da alcuni Comuni detentori di azioni all’interno della spa pubblica. I sindacati sono soddisfatti per il risultato ottenuto in termini di partecipazione, ma hanno ancora l’amaro in bocca, come spiega Lorenzo Boffa, della Cgil. «Il risultato è stato ottimo - sottolinea - ma dalle Province non abbiamo avuta alcuna risposta, per cui ci organizzeremo per mettere in atto qualche altro tipo di protesta, per far sentire le nostre motivazioni. Tra il personale c’è una forte preoccupazione per il futuro dell’azienda e il 30 novembre, data di scadenza del bando, è vicino».

I dipendenti e i sindacati hanno organizzato anche un presidio sotto la sede della Provincia di Biella, ente capofila nella proposizione del bando di vendita delle quote. Emblematico uno striscione appeso davanti al palazzo, che reinterpreta l’acronimo di Atap con un eloquente “Andremo Tutti A Piedi”. «Le nostre motivazioni - sottolinea ancora Boffa - sono molto chiare. Con la vendita ad un privato della maggioranza della società pubblica, infatti, potremmo arrivare a perdere i contratti che sono stati affidati in modo diretto ad Atap. E questo spaventa molto il personale che sta vivendo questa fase con grande incertezza. La società per cui lavoriamo ha i conti a posto, anche grazie ai sacrifici fatti dai dipendenti e ha ridistribuito negli anni utili ai vari soci. Il passaggio da pubblico a privato potrebbe mettere in discussione una delle realtà più solide presenti sul territorio. E questo, in conclusione, ci spaventa».

Enzo Panelli

BIELLA - L’ottanta per cento dei dipendenti Atap martedì pomeriggio ha incrociato le braccia per protestare, per quattro ore, dalle 15 alle 19, contro la cessione delle quote dell’azienda decisa dalle Province di Biella e di Vercelli e da alcuni Comuni detentori di azioni all’interno della spa pubblica. I sindacati sono soddisfatti per il risultato ottenuto in termini di partecipazione, ma hanno ancora l’amaro in bocca, come spiega Lorenzo Boffa, della Cgil. «Il risultato è stato ottimo - sottolinea - ma dalle Province non abbiamo avuta alcuna risposta, per cui ci organizzeremo per mettere in atto qualche altro tipo di protesta, per far sentire le nostre motivazioni. Tra il personale c’è una forte preoccupazione per il futuro dell’azienda e il 30 novembre, data di scadenza del bando, è vicino».

I dipendenti e i sindacati hanno organizzato anche un presidio sotto la sede della Provincia di Biella, ente capofila nella proposizione del bando di vendita delle quote. Emblematico uno striscione appeso davanti al palazzo, che reinterpreta l’acronimo di Atap con un eloquente “Andremo Tutti A Piedi”. «Le nostre motivazioni - sottolinea ancora Boffa - sono molto chiare. Con la vendita ad un privato della maggioranza della società pubblica, infatti, potremmo arrivare a perdere i contratti che sono stati affidati in modo diretto ad Atap. E questo spaventa molto il personale che sta vivendo questa fase con grande incertezza. La società per cui lavoriamo ha i conti a posto, anche grazie ai sacrifici fatti dai dipendenti e ha ridistribuito negli anni utili ai vari soci. Il passaggio da pubblico a privato potrebbe mettere in discussione una delle realtà più solide presenti sul territorio. E questo, in conclusione, ci spaventa».

Enzo Panelli

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