"Santoloci ora dimettiti"
(10 nov) Il gruppo consigliare Vigliano Domani e il circolo del Partito democratico non mollano la presa e lanciano un secondo appello allex vice sindaco Fabrizio Santoloci, invitandolo a dare il buon esempio ai cittadini, completando lopera iniziata allinizio di ottobre con le dimissioni dalla carica di vice sindaco, chiedendo le dimissioni anche da consigliere comunale. Il gruppo consigliare Vigliano Domani e il circolo del Partito democratico non mollano la presa e lanciano un secondo appello allex vice sindaco Fabrizio Santoloci, invitandolo a dare il buon esempio ai cittadini, completando lopera iniziata allinizio di ottobre con le dimissioni dalla carica di vice sindaco, chiedendo le dimissioni anche da consigliere comunale. Spiega Cristina Vazzoler che siede in consiglio comunale sui banchi di minoranza con Valeriano Zucconelli: «Non è una presa di posizione a livello personale, siamo a Vigliano e la gente parla, noi rappresentiamo il voto di 1.200 cittadini, Santoloci è un personaggio pubblico e deve fare un passo indietro da tutte le cariche». Freddo, distaccato e lapidario il sindaco Luca Sangalli, che non vuole esprimersi, ma lancia solo un glaciale commento: «Non conosco questi signori che si firmano Pd, in consiglio comunale non ho mai sentito parlare di queste cose». Il gruppo di minoranza La Via Nuova rappresentato in consiglio da Filippo Fassina non condivide la richiesta di dimissioni dal consiglio di Santoloci: «La questione politica si è chiusa nel momento stesso in cui Santoloci ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di assessore e vicesindaco. La questione si è chiusa nel momento stesso in cui Santoloci ha rassegnato le dimissioni dalla carica di assessore e vicesindaco. Il mandato di consigliere comunale invece è garantito di diritto in virtù del consenso popolare ottenuto tramite le elezioni amministrative e non deve essere equiparato a un semplice incarico affidato per nomina. Inoltre, allinterno di un sistema giudiziario fondamentalmente garantista, ritengo che soltanto la magistratura competente possa dare un giudizio equo e definitivo in grado di porre fine al rapporto di fiducia di un eletto con i propri elettori».
10 novembre 2011