Ritrovato un teschio sulle rive del lago
Ritrovato un teschio sulle rive del lago Viverone: risale a 30 anni fa, analisi del Ris di Parma |
|
(29 gen) E’ stato trovato nei giorni scorsi sulle rive del Lago di Viverone un teschio privo della mandibola, coperto di alghe, che secondo una prima stima effettuata da un medico legale, dovrebbe risalire a una persona morta almeno 20 o 30 anni fa. Non si esclude comunque che il teschio possa appartenere a una persona morta durante la Seconda guerra mondiale. COsì come non è escluso che possa essere di qualche sfortunato bagnante annegato nelle acque del lago negli anni passati, di sicuro, comunque, più di 30 anni fa. |
Ritrovato un teschio |
|
|
|
(29 gen) E’ stato trovato nei giorni scorsi sulle rive del Lago di Viverone un teschio privo della mandibola, coperto di alghe, che secondo una prima stima effettuata da un medico legale, dovrebbe risalire a una persona morta almeno 20 o 30 anni fa. Non si esclude comunque che il teschio possa appartenere a una persona morta durante la Seconda guerra mondiale. COsì come non è escluso che possa essere di qualche sfortunato bagnante annegato nelle acque del lago negli anni passati, di sicuro, comunque, più di 30 anni fa. Nel corso di questo secolo, infatti, si ipotizza che siano almeno una trentina i bagnanti annegati, il cui corpo non è stato mai recuperato, ma non oltre gli anni ’70. Dopotutto, in varie zone, il Lago di Viverone, che nel punto massimo raggiunge i 60 metri di profondità, possiede un fondo melmoso, spesso anche qualche metro. Addirittura non sono mai stati nè avvistati e tantomeno recuperati, un aereo e un carrarmato affondati in quelle acque sul finire dell’ultima guerra. A ritrovare il teschio è stato un passante che ha fatto subito intervenire i carabinieri. Concluso il primo esame da parte del medico legale (ha escluso che il teschio possa essere appartenuto a una persona morta negli ultimi anni), la parte di scatola cranica è stata presa in consegna dagli stessi carabinieri che potrebbero presto trasmetterla ai colleghi del Ris di Parma che dovranno effettuare su di essa tutti gli accertamenti possibili. 29 gennaio 2009 |
|