Riserve a zero: emergenza siccità

Riserve a zero: emergenza siccità
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La situazione si sta facendo critica. Quel che a molti è sembrata dapprima l’estate dei sogni, tra giornate dalle temperature tropicali e dall’assenza di precipitazioni, e poi la piacevole prosecuzione della bella stagione, ancora al caldo e all’asciutto, sta mostrando la sua vera faccia. Non di giornate dai buoni presagi si trattava: la totale, prolungata assenza di precipitazioni - prima la pioggia, ora la neve - sta infatti riversando i propri effetti negativi non solo sulle attività invernali, praticamente allo stremo, ma anche sulla vita quotidiana dei biellesi. Di ora in ora, si moltiplicano i paesi che in questi giorni di rigide temperature devono vedersela con il problema della carenza idrica. Dalla Valle Elvo alla Valsessera, la problematica sta interessando numerose zone. E se in nessun Comune si è di fatto arrivati alla drastica misura del razionamento, sono svariati i paesi che devono comunque fare i conti con le difficoltà di approvvigionamento. Unico rimedio, per ora, l’intervento dei soggetti gestori del servizio idrico, dal Cordar alla Sii, ma se la situazione non dovesse migliorare, non è detto che misure più rigide possano essere prese dalle singole amministrazioni comunali. 

Tra i casi più difficili vi è ad esempio quello del paese di Coggiola. «Il momento è critico - spiega il sindaco Gianluca Foglia Barbisin -. Stiamo affrontando un grave problema di approvvigionamento: le due vasche che servono il capoluogo raccolgono acqua dal rio Ardeccia, a monte del Santuario del Cavallero, un corso che oggi fa i conti con una grave penuria d’acqua». «Per ora non ho emesso alcuna ordinanza di razionamento perché un abbassamento di pressione nei tubi potrebbe causare congelamenti poi difficili da risolvere - fa notare Foglia Barbisin - l’invito è comunque ad evitare sprechi».

E un invito a non utilizzare inutilmente l’acqua è arrivato in questi giorni anche dal sindaco di Donato, Desirée Duoccio. «Sia noi sia Graglia stiamo affrontando una situazione difficile - spiega il primo cittadino - la parte alta del paese, in particolare, deve fare i conti con la carenza di acqua». 

Veronica Balocco

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 21 gennaio 2016

La situazione si sta facendo critica. Quel che a molti è sembrata dapprima l’estate dei sogni, tra giornate dalle temperature tropicali e dall’assenza di precipitazioni, e poi la piacevole prosecuzione della bella stagione, ancora al caldo e all’asciutto, sta mostrando la sua vera faccia. Non di giornate dai buoni presagi si trattava: la totale, prolungata assenza di precipitazioni - prima la pioggia, ora la neve - sta infatti riversando i propri effetti negativi non solo sulle attività invernali, praticamente allo stremo, ma anche sulla vita quotidiana dei biellesi. Di ora in ora, si moltiplicano i paesi che in questi giorni di rigide temperature devono vedersela con il problema della carenza idrica. Dalla Valle Elvo alla Valsessera, la problematica sta interessando numerose zone. E se in nessun Comune si è di fatto arrivati alla drastica misura del razionamento, sono svariati i paesi che devono comunque fare i conti con le difficoltà di approvvigionamento. Unico rimedio, per ora, l’intervento dei soggetti gestori del servizio idrico, dal Cordar alla Sii, ma se la situazione non dovesse migliorare, non è detto che misure più rigide possano essere prese dalle singole amministrazioni comunali. 

Tra i casi più difficili vi è ad esempio quello del paese di Coggiola. «Il momento è critico - spiega il sindaco Gianluca Foglia Barbisin -. Stiamo affrontando un grave problema di approvvigionamento: le due vasche che servono il capoluogo raccolgono acqua dal rio Ardeccia, a monte del Santuario del Cavallero, un corso che oggi fa i conti con una grave penuria d’acqua». «Per ora non ho emesso alcuna ordinanza di razionamento perché un abbassamento di pressione nei tubi potrebbe causare congelamenti poi difficili da risolvere - fa notare Foglia Barbisin - l’invito è comunque ad evitare sprechi».

E un invito a non utilizzare inutilmente l’acqua è arrivato in questi giorni anche dal sindaco di Donato, Desirée Duoccio. «Sia noi sia Graglia stiamo affrontando una situazione difficile - spiega il primo cittadino - la parte alta del paese, in particolare, deve fare i conti con la carenza di acqua». 

Veronica Balocco

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