"Ripristiniamo la tramvia Biella-Oropa"

"Ripristiniamo la tramvia Biella-Oropa"
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Ascoltando il professor Romano Franchini - docente di Architettura nel nostro Liceo - parlare della tramvia che collegava Biella a Oropa, e dell’ipotesi di un suo ripristino, si ha l’impressione di sentir parlare della passione di una vita. Questa importante opera fu realizzata in soli due anni all’inizio del Novecento e nel luglio 1911 divenne operativa: 14 km di ferro-tramvia che superavano una pendenza del 70 per mille senza ausilio della cremagliera. Un esempio unico in Europa, fiore all’occhiello dell’ingegneria biellese.

Ascoltando il professor Romano Franchini - docente di Architettura nel nostro Liceo - parlare della tramvia che collegava Biella a Oropa, e dell’ipotesi di un suo ripristino, si ha l’impressione di sentir parlare della passione di una vita. Questa importante opera fu realizzata in soli due anni all’inizio del Novecento e nel luglio 1911 divenne operativa: 14 km di ferro-tramvia che superavano una pendenza del 70 per mille senza ausilio della cremagliera. Un esempio unico in Europa, fiore all’occhiello dell’ingegneria biellese. Essa costituiva un tassello della più ampia e articolata rete che, partendo dalla città, si estendeva a raggiera verso le fabbriche situate nelle vallate. Negli Anni ’50, a seguito dell’incremento del trasporto su gomma, la Biella-Oropa, come le altre linee, fu demolita in tutta fretta per far posto alla nuova rotabile. Che senso ha parlare oggi di un possibile ripristino? Forse una simile idea non è più soltanto l’utopia di un giovane laureando in architettura, ma può veramente rappresentare un’occasione di rilancio, in termini di lavoro e in termini di richiamo turistico, in un momento in cui l’economia biellese sta soffrendo in modo particolare.
Umberto Casagrande

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