Riprese osè al supermercato

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Riprese osè
al supermercato

Denunciato giovane valdostano

(9 mar) Filmava le parti intime delle clienti più carine dell’Ipercoop di Biella grazie alla microtelecamera di cui era dotato il suo telefono cellulare di ultima generazione. Nessuna signora con la gonna poteva sospettare che quel giovane distinto era in realtà un guardone della nuova era digitale che, per riuscire a realizzare le riprese, era costretto a mettere in atto contorsionismi e piccole acrobazie tra gli scaffali. Il giovane non ha però fatto i conti con la sicurezza interna del supermercato che ha subito notato quel tizio alle prese con strani movimenti e a slalom tra i clienti per riuscire a tallonare e a riprendere il fondo schiena di piacenti ed ignare signore con la gonna intente a fare la spesa.

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Riprese osè 
al supermercato 

Filmava con il telefonino sotto le gonne delle clienti

Filmava le parti intime delle clienti più carine dell’Ipercoop di Biella grazie alla microtelecamera di cui era dotato il suo telefono cellulare di ultima generazione. Nessuna signora con la gonna poteva sospettare che quel giovane distinto era in realtà un guardone della nuova era digitale che, per riuscire a realizzare le riprese, era costretto a mettere in atto contorsionismi e piccole acrobazie tra gli scaffali. Il giovane non ha però fatto i conti con la sicurezza interna del supermercato che ha subito notato quel tizio alle prese con strani movimenti e a slalom tra i clienti per riuscire a tallonare e a riprendere il fondo schiena di piacenti ed ignare signore con la gonna intente a fare la spesa.
Sono stati i carabinieri, sia in borghese che in divisa, informati dalla security del supermercato, la Ferdy Investigazioni di Torino, a intervenire e a bloccare il guardone proprio mentre era impegnato a realizzare l’ennesima ripresa a luci rosse. Il giovane è stato quindi identificato e denunciato per il reato di “interferenza illecita nella vita privata delle persone” che prevede pene comprese tra i sei mesi e i quattro anni. Nei guai è finito A.D., 35 anni, residente in Valle d’Aosta.
Messo alle strette e di fronte all’inconfutabile prova rappresentata dal cellulare, il giovane ha confessato ogni cosa, ha spiegato di essere stato colto da una sorta di raptus.

(9 marzo 2009)

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