Rifugio Coda, una storia lunga 70 anni
ALTA VALLE ELVO - Il rifugio Coda compie settant’anni. Era il 1947 infatti, quando, l’edificio venne costruito a 2280 metri d’altitudine, posto a mo’ spartiacque tra la Valle del Lys e la Valle dell’Elvo. Tutto iniziò nell’estate del 1945, quando la sezione di Biella del Cai tentò non senza difficoltà di far fronte al problema della ricostruzione dei suoi rifugi danneggiati durante la guerra, come il rifugio del Mucrone, del Lauson, o Biella alla Croda del Becco. In quel periodo l’ingegner Coda, di Pollone, si disse disponibile a offrire un generoso contributo destinato alla costruzione di un rifugio alpino in ricordo del figlio Delfo, morto da partigiano durante la Resistenza.
E fu proprio un amico di Delfo, Mario Sereno, che nel 1993 in un articolo per il Cai di Biella raccontò quali furono le modalità di costruzione. Sappiamo infatti che i lavori iniziarono solamente nel mese di agosto non potendo esser stato effettuato alcun trasporto per le abbondanti nevicate proprio in zona. I lavori pertanto vennero limitati alle opere murarie e alla copertura, mentre le finiture e l’arredamento vennero ultimati la stagione successiva. In totale l’importo ammontò a 431.525 lire.
La base logistica fu piazzata all’Alpe Montagnit e i materiali trasportati con la funivia fino al Lago del Mucrone e poi portati a “spalle d’uomo” attraverso la bocchetta del Mucrone, per le Alpi Chardon, la Tura e Sella, «per complessivi 70 quintali», conclude Sereno. Il rifugio dovrà attendere dieci anni per concedersi un restyling, grazie al quale nel 1957 l’edificio sarà ampliato con la costruzione della sala e del dormitorio.
In occasione dell’anniversario, dalle 19 di oggi, nel conviviale clima di montagna, il rifugio aprirà le sue porte a chi vorrà cenare in buona compagnia e far festa. Sabato 22 dalle 11.30 ci sarà in loco la messa, con il sempre presente Coro Genzianella di Biella, a seguire il pranzo completo oppure la polenta concia. Il rifugio non è comunque nuovo a eventi e feste: va ricordata l’ottava gara di corsa Sordevolo-Coda, la sky running dedicata al ricordo di Cesare Pedrazzo e poi il passaggio del celebre Tor des Géants, l’ultra trail di settembre
Aperto a giugno tutti i weekend, quindi dal 1° luglio fino a metà settembre sempre e gli ultimi due weekend di settembre, il rifugio ospita cinquanta posti letto. E’ raggiungibile dal versante biellese da Oropa, quindi dal Lago del Mucrone con circa 2 ore e 30 di cammino oppure dal Tracciolino in 3 ore. Dal versante valdostano invece da Fontainemore in 2 ore e 30 e da Lillianes in appena 2 ore (ma il 21, 22 e 23 di questo mese, al pubblico sarà possibile percorrere la strada poderale del versante valdostano, senza dunque bisogno del permesso).
Per info e prenotazioni: 015-2562405 o contattare i gestori tramite facebook alla pagina “Rifugio A. e D. Coda”.
V.R.
ALTA VALLE ELVO - Il rifugio Coda compie settant’anni. Era il 1947 infatti, quando, l’edificio venne costruito a 2280 metri d’altitudine, posto a mo’ spartiacque tra la Valle del Lys e la Valle dell’Elvo. Tutto iniziò nell’estate del 1945, quando la sezione di Biella del Cai tentò non senza difficoltà di far fronte al problema della ricostruzione dei suoi rifugi danneggiati durante la guerra, come il rifugio del Mucrone, del Lauson, o Biella alla Croda del Becco. In quel periodo l’ingegner Coda, di Pollone, si disse disponibile a offrire un generoso contributo destinato alla costruzione di un rifugio alpino in ricordo del figlio Delfo, morto da partigiano durante la Resistenza.
E fu proprio un amico di Delfo, Mario Sereno, che nel 1993 in un articolo per il Cai di Biella raccontò quali furono le modalità di costruzione. Sappiamo infatti che i lavori iniziarono solamente nel mese di agosto non potendo esser stato effettuato alcun trasporto per le abbondanti nevicate proprio in zona. I lavori pertanto vennero limitati alle opere murarie e alla copertura, mentre le finiture e l’arredamento vennero ultimati la stagione successiva. In totale l’importo ammontò a 431.525 lire.
La base logistica fu piazzata all’Alpe Montagnit e i materiali trasportati con la funivia fino al Lago del Mucrone e poi portati a “spalle d’uomo” attraverso la bocchetta del Mucrone, per le Alpi Chardon, la Tura e Sella, «per complessivi 70 quintali», conclude Sereno. Il rifugio dovrà attendere dieci anni per concedersi un restyling, grazie al quale nel 1957 l’edificio sarà ampliato con la costruzione della sala e del dormitorio.
In occasione dell’anniversario, dalle 19 di oggi, nel conviviale clima di montagna, il rifugio aprirà le sue porte a chi vorrà cenare in buona compagnia e far festa. Sabato 22 dalle 11.30 ci sarà in loco la messa, con il sempre presente Coro Genzianella di Biella, a seguire il pranzo completo oppure la polenta concia. Il rifugio non è comunque nuovo a eventi e feste: va ricordata l’ottava gara di corsa Sordevolo-Coda, la sky running dedicata al ricordo di Cesare Pedrazzo e poi il passaggio del celebre Tor des Géants, l’ultra trail di settembre
Aperto a giugno tutti i weekend, quindi dal 1° luglio fino a metà settembre sempre e gli ultimi due weekend di settembre, il rifugio ospita cinquanta posti letto. E’ raggiungibile dal versante biellese da Oropa, quindi dal Lago del Mucrone con circa 2 ore e 30 di cammino oppure dal Tracciolino in 3 ore. Dal versante valdostano invece da Fontainemore in 2 ore e 30 e da Lillianes in appena 2 ore (ma il 21, 22 e 23 di questo mese, al pubblico sarà possibile percorrere la strada poderale del versante valdostano, senza dunque bisogno del permesso).
Per info e prenotazioni: 015-2562405 o contattare i gestori tramite facebook alla pagina “Rifugio A. e D. Coda”.
V.R.