Riaperta la provinciale Valle Mosso-Veglio

Riaperta la provinciale Valle Mosso-Veglio
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MOSSO - Sono state definitivamente tolte mercoledì mattina alle 9 le transenne che bloccavano il transito lungo la provinciale 210, tra Valle Mosso e la Romanina, poco prima della chiesetta di San Rocco, in territorio di Mosso. In un paio di giorni dall’avvio dei lavori, infatti, l’amministrazione di Mosso ha portato a termine la messa in sicurezza del tratto, minacciato dal pericolo di crolli da una vecchia fabbrica ormai in disuso sin dai tempi dell’alluvione del 1968. 

La soluzione della vicenda è arrivata solo dopo i doverosi adempimenti burocratici, che nelle scorse settimane hanno obbligato l’amministrazione di Mosso, cui compete il breve tratto su cui insiste il vecchio fabbricato, a reperire il proprietario della struttura. Identificato a Torino, questo ha però affermato di non essere in grado di provvedere personalmente alla messa in sicurezza dello stabile, motivo per cui l’incombenza è stata demandata al Comune. «L’accordo - spiega il sindaco di Mosso, Carlo Grosso - era che la parte pubblica si sarebbe prestata ad effettuare l’intervento, mentre la proprietà avrebbe saldato il conto dell’opera a lavori conclusi». A questo punto, dunque, la prima parte di accordo è espletata. «Ma rimango con l’amaro in bocca - aggiunge ancora Carlo Grosso -. In queste settimane di chiusura del tratto mi sono realmente reso conto della diffusa indisciplina che regna tra gli automobilisti e i ciclisti. Tantissime persone sono passate sulla strada chiusa, spostando le transenne spesso anche in malo modo. Al di là delle numerose telefonate che ho ricevuto da persone pesantemente irritate per il disagio, che, ripeto, non dipendeva dal Comune, ritengo molto grave il menefreghismo  di tante persone di fronte a un provvedimento finalizzato alla tutela dell’incolumità pubblica».

Veronica Balocco

MOSSO - Sono state definitivamente tolte mercoledì mattina alle 9 le transenne che bloccavano il transito lungo la provinciale 210, tra Valle Mosso e la Romanina, poco prima della chiesetta di San Rocco, in territorio di Mosso. In un paio di giorni dall’avvio dei lavori, infatti, l’amministrazione di Mosso ha portato a termine la messa in sicurezza del tratto, minacciato dal pericolo di crolli da una vecchia fabbrica ormai in disuso sin dai tempi dell’alluvione del 1968. 

La soluzione della vicenda è arrivata solo dopo i doverosi adempimenti burocratici, che nelle scorse settimane hanno obbligato l’amministrazione di Mosso, cui compete il breve tratto su cui insiste il vecchio fabbricato, a reperire il proprietario della struttura. Identificato a Torino, questo ha però affermato di non essere in grado di provvedere personalmente alla messa in sicurezza dello stabile, motivo per cui l’incombenza è stata demandata al Comune. «L’accordo - spiega il sindaco di Mosso, Carlo Grosso - era che la parte pubblica si sarebbe prestata ad effettuare l’intervento, mentre la proprietà avrebbe saldato il conto dell’opera a lavori conclusi». A questo punto, dunque, la prima parte di accordo è espletata. «Ma rimango con l’amaro in bocca - aggiunge ancora Carlo Grosso -. In queste settimane di chiusura del tratto mi sono realmente reso conto della diffusa indisciplina che regna tra gli automobilisti e i ciclisti. Tantissime persone sono passate sulla strada chiusa, spostando le transenne spesso anche in malo modo. Al di là delle numerose telefonate che ho ricevuto da persone pesantemente irritate per il disagio, che, ripeto, non dipendeva dal Comune, ritengo molto grave il menefreghismo  di tante persone di fronte a un provvedimento finalizzato alla tutela dell’incolumità pubblica».

Veronica Balocco

 

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