Resistenza ai poliziotti

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(30 ott) Accusato di resistenza «a pubblico ufficiale per aver tenuto un atteggiamento aggressivo e violento nei confronti di due agenti della Polizia stradale che stavano svolgendo il loro lavoro lungo la Biella-Santhià nonché per aver portato fuori dalla propria abitazione un coltello a serramanico della lunghezza di una quindicina di centimetri, Alberto Milazzo, 46 anni, con residenza a Novara, è stato condannato in contumacia nel fine settimana dal giudice onorario, Iolanza Villano, a una doppia pena: otto mesi di reclusione per il reato più grave della resistenza, un mese di arresto più 100 euro di ammenda per il coltello. (30 ott) Accusato di resistenza «a pubblico ufficiale per aver tenuto un atteggiamento aggressivo e violento nei confronti di due agenti della Polizia stradale che stavano svolgendo il loro lavoro lungo la Biella-Santhià nonché per aver portato fuori dalla propria abitazione un coltello a serramanico della lunghezza di una quindicina di centimetri, Alberto Milazzo, 46 anni, con residenza a Novara, è stato condannato in contumacia nel fine settimana dal giudice onorario, Iolanza Villano, a una doppia pena: otto mesi di reclusione per il reato più grave della resistenza, un mese di arresto più 100 euro di ammenda per il coltello. In entrambi i casi sono state concesse all’imputato le attenuanti generiche equivalenti alla recidiva e, per il secondo reato contestato, è stata esclusa la recidiva. A rappresentare l’accusa c’era il pubblico ministero onorario Elena Lionetti.
I fatti risalgono al giorno 11 del mese di ottobre dei cinque anni fa quando gli agetni della Polizia stradale di Biella in servizio di prevenzione e di contrasto dei reati lungo la provinciale, hanno fermato l’imputato il quale - secondo il capo d’imputazione - al fine di contrastare l’attività dei poliziotti, assumeva un comportamento minaccioso e violento. Si sarebbe altresì gettato in mezzo alla strada nel tentativo di fermare i veicoli in transito. Nei confronti degli agenti aveva minacciato che avrebbe agito nei loro confronti con ritorsioni fisiche.
Il successivo e inevitabile controllo, aveva permesso agli agenti della Polstrada di trovare addosso all’imputato (che al processo era difeso dall’avvocato Marco Romanello) un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di quindici centimetri.

30 ottobre 2011

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