Rapinato dal branco in via Italia

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(11 gen) Hanno agito proprio come un branco. Hanno circondato quella che era stata individuata come preda-tipo, un quarantenne ubriaco che stava tornando lemme lemme a casa e che, in modo poco prudente, aveva mostrato a quel gruppetto di giovani sbandati di conservare in tasca un discreto gruzzolo di denaro, oltre 600 euro. Uno ha afferrato l’incauto passante alle spalle, stringendogli il collo e facendolo cadere. Gli altri due hanno cominciato a pestarlo a calci e pugni. Approfittando del fatto che non fosse in grado di reagire, i componenti di quel branco gli hanno rubato il telefono cellulare, tutti i soldi e le carte di credito che aveva in tasca e nel portafogli. Lo hanno quindi lasciato a terra, pesto, sanguinante e confuso per le botte e per l’abuso di alcolici. E se la sono svignata a gambe levate. I PARTICOLARI SU ECO DI BIELLA IN EDICOLA OGGI (11 gen) Hanno agito proprio come un branco. Hanno circondato quella che era stata individuata come preda-tipo, un quarantenne ubriaco che stava tornando lemme lemme a casa e che, in modo poco prudente, aveva mostrato a quel gruppetto di giovani sbandati di conservare in tasca un discreto gruzzolo di denaro, oltre 600 euro. Uno ha afferrato l’incauto passante alle spalle, stringendogli il collo e facendolo cadere. Gli altri due hanno cominciato a pestarlo a calci e pugni. Approfittando del fatto che non fosse in grado di reagire, i componenti di quel branco gli hanno rubato il telefono cellulare, tutti i soldi e le carte di credito che aveva in tasca e nel portafogli. Lo hanno quindi lasciato a terra, pesto, sanguinante e confuso per le botte e per l’abuso di alcolici. E se la sono svignata a gambe levate.
L’aggressione risale a sabato 12 dicembre scorso, alle 2 di notte, nei pressi di piazza San Giovanni Bosco, in Riva. Ma la polizia ha reso pubblica la notizia solo sabato, dopo che gli investigatori della Squadra mobile erano in qualche modo riusciti a identificare i rapinatori, tre marocchini già conosciuti alle forze dell’ordine, uno dei quali, 24 anni (sono state per ora - per motivi di indagine - fornite solo le iniziali: F.E.K.M.), dal passato giudiziario costellato di accuse di rilievo quali rapina, furto, ricettazione, resistenza a polizia e carabinieri, danneggiamento, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, lesioni, evasione dagli arresti domiciliari, atti contrari alla pubblica decenza, maltrattamenti in famiglia. Gli altri due sono più giovani, H.S., 21 anni, di Occhieppo Superiore, e Yassine C., 19 anni, di Cossato. Hanno anche loro accumulato qualche piccolo precedente, ma sempre in relazione a episodi commessi dopo essere stati trascinati in mezzo ai guai - come ha accertato la polizia - dal connazionale più grande. Stavolta l’accusa per tutti e tre è seria: rapina aggravata in concorso.

11 gennaio 2010

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