Quale futuro per l’ex asilo Favre?

Quale futuro per l’ex asilo Favre?
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MONGRANDO - Il futuro dell’ex asilo Favre di Mongrando (nella foto) continua a far discutere. Già ai tempi in cui il sindaco Tony Filoni aveva presentato il progetto per creare degli spazi destinati alle emergenze abitative e ad una ludoteca per bambini, alcuni scettici non avevano accolto di buon grado la proposta. Per la realizzazione dei lavori l’amministrazione comunale puntava ad aggiudicarsi il bando 6000 campanili (concorso in cui il criterio di decisione si basa sulla velocità della compilazione e dell’invio della domanda ndr), ma non essendoci riusciti, l’opposizione ha colto l’occasione per tornare alla carica contro la realizzazione dei due alloggi.

Grazie ad una petizione, il comitato spontaneo “Gente di Mongrando”, ha ottenuto 324 firme, con le quali ha presentato un’interpellanza al sindaco, affinché venga fatto altro all’interno dell’edificio. Si vocifera che il gruppo di oppositori sia mosso dalla paura che il sito venga destinato per gli immigrati e non ad un possibile museo delle telerie come, invece, vorrebbe la minoranza. Il primo cittadino però non ci sta e durante il consiglio comunale fissato per il 21 di dicembre chiarirà la situazione. «Queste sono menzogne – racconta Filoni – il progetto è nato per aiutare le famiglie in difficoltà, a Mongrando ce ne sono ben 120 e l’80% sono mongrandesi, non straniere. C’è stato un equivoco, la struttura è stata pensata per i nostri cittadini, non per gli immigrati, ma anche fosse così non ci vedo nulla di male. Ci sono molti anziani soli nel nostro paese che con questi due alloggi avrebbero una casa dignitosa, temporanea certo, ma di grande aiuto in momenti di necessità. Sappiamo che l’edificio è caro ai cittadini che ci sono andati a scuola e siamo pronti a dialogare e a spiegare tutto, certo che una petizione degna di questo nome si fa alla luce del sole, sotto un gazebo in piazza, non in questo modo. Rispetto le idee di tutti, ma la proposta del museo delle telerie non è adeguata, lo abbiamo già detto in aula, ci sono altri posti con delle caratteristiche sicuramente più adatte per questo tipo di struttura. Non dimentichiamoci che ci sono anche dei vincoli, la Regione ci impone di usare questi spazi per servizi socio/assistenziali». Infine c’è la ristrutturazione dell’ex asilo, che è un tasto delicato per il paese. «Per rifare tetto e facciata sono stati spesi 200mila euro dall’ex amministrazione – spiega il primo cittadino – denaro dei cittadini, perché all’epoca è stato aperto un mutuo che tuttora i mongrandesi stanno pagando. Quando pochi mesi fa siamo entrati per controllare lo stato dell’edificio, il dentro era tale e quale a come è stato lasciato a metà degli anni ’80, con ancora i letti delle suore piazzati e perfino la carta igienica. Noi abbiamo intenzione di fare sì questi alloggi, ma grazie ad un bando di concorso e non con i soldi dei cittadini».  

Ramona Bellotto

MONGRANDO - Il futuro dell’ex asilo Favre di Mongrando (nella foto) continua a far discutere. Già ai tempi in cui il sindaco Tony Filoni aveva presentato il progetto per creare degli spazi destinati alle emergenze abitative e ad una ludoteca per bambini, alcuni scettici non avevano accolto di buon grado la proposta. Per la realizzazione dei lavori l’amministrazione comunale puntava ad aggiudicarsi il bando 6000 campanili (concorso in cui il criterio di decisione si basa sulla velocità della compilazione e dell’invio della domanda ndr), ma non essendoci riusciti, l’opposizione ha colto l’occasione per tornare alla carica contro la realizzazione dei due alloggi.

Grazie ad una petizione, il comitato spontaneo “Gente di Mongrando”, ha ottenuto 324 firme, con le quali ha presentato un’interpellanza al sindaco, affinché venga fatto altro all’interno dell’edificio. Si vocifera che il gruppo di oppositori sia mosso dalla paura che il sito venga destinato per gli immigrati e non ad un possibile museo delle telerie come, invece, vorrebbe la minoranza. Il primo cittadino però non ci sta e durante il consiglio comunale fissato per il 21 di dicembre chiarirà la situazione. «Queste sono menzogne – racconta Filoni – il progetto è nato per aiutare le famiglie in difficoltà, a Mongrando ce ne sono ben 120 e l’80% sono mongrandesi, non straniere. C’è stato un equivoco, la struttura è stata pensata per i nostri cittadini, non per gli immigrati, ma anche fosse così non ci vedo nulla di male. Ci sono molti anziani soli nel nostro paese che con questi due alloggi avrebbero una casa dignitosa, temporanea certo, ma di grande aiuto in momenti di necessità. Sappiamo che l’edificio è caro ai cittadini che ci sono andati a scuola e siamo pronti a dialogare e a spiegare tutto, certo che una petizione degna di questo nome si fa alla luce del sole, sotto un gazebo in piazza, non in questo modo. Rispetto le idee di tutti, ma la proposta del museo delle telerie non è adeguata, lo abbiamo già detto in aula, ci sono altri posti con delle caratteristiche sicuramente più adatte per questo tipo di struttura. Non dimentichiamoci che ci sono anche dei vincoli, la Regione ci impone di usare questi spazi per servizi socio/assistenziali». Infine c’è la ristrutturazione dell’ex asilo, che è un tasto delicato per il paese. «Per rifare tetto e facciata sono stati spesi 200mila euro dall’ex amministrazione – spiega il primo cittadino – denaro dei cittadini, perché all’epoca è stato aperto un mutuo che tuttora i mongrandesi stanno pagando. Quando pochi mesi fa siamo entrati per controllare lo stato dell’edificio, il dentro era tale e quale a come è stato lasciato a metà degli anni ’80, con ancora i letti delle suore piazzati e perfino la carta igienica. Noi abbiamo intenzione di fare sì questi alloggi, ma grazie ad un bando di concorso e non con i soldi dei cittadini».  

Ramona Bellotto

 

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