Provincia, in arrivo i “liquidatori”

Provincia, in arrivo i “liquidatori”
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Entro venerdì prossimo 30 novembre Angelo Ciuni, il commissario che da solo rappresenta da un anno giunta e consiglio provinciale, e che negli ultimi mesi ha provato a traghettare la Provincia lontano dal “default”, sarà costretto a firmare la delibera di dissesto dell’ente.

La Provincia, per come la conosciamo oggi, potrebbe vivere la sua ultima settimana. Il futuro è quanto mai incerto, schiacciato sotto il peso di una riforma dell’ente strangolata dai cavilli e dalle leggi che rendono lo scenario nebuloso e aperto a molteplici soluzioni. Ma il commissario spera ancora: «Fino all’ultimo bisogna credere nella provvidenza». Non si sbilancia, però. D’altro canto, non vi sono nè le condizioni nè il tempo per trattare la vendita delle società partecipate. L’eventuale emendamento che probabilmente sarà inserito nel maxi emendamento alla legge di Stabilità dal Governo potrebbe permettere di allungare i tempi dei mutui e quindi ridurne il peso sulla spesa corrente. Buona idea ma, precisa Ciuni: «Prima necessita comunque, anche qualora venisse accettato l’emendamento stesso, della dichiarazione del dissesto». Forse, Ciuni dispone ancora di un asso nella manica, ma non lo rivela: «Probabilmente non ci credo più nemmeno io, ma aspettare ancora qualche giorno costa poco».
 
Commissioni e commissario. I revisori dei conti, chiamati da Ciuni, esprimeranno il loro parere. Quindi, consegnato il provvedimento di dissesto, un decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministero dell’Interno, nominerà una commissione straordinaria di liquidazione, costituita da tre membri, avente  il compito di risanare i conti dell’ente (la commissione potrà essere formata da: magistrati a riposo della Corte dei conti, della magistratura ordinaria, del Consiglio di stato, funzionari dotati di un'idonea esperienza nel campo finanziario e contabile in servizio o in quiescenza degli uffici centrali o periferici del ministero dell’Interno, del ministero del Tesoro del bilancio e della programmazione economica, del ministero delle Finanze e di altre amministrazioni dello Stato, segretari ed i ragionieri comunali e provinciali particolarmente esperti, anche in quiescenza, iscritti nel registro dei revisori contabili, iscritti nell’albo dei dottori commercialisti e iscritti nell’albo dei ragionieri, ndr).
Il commissario Ciuni, invece, resterà come facente le veci dell’organo istituzionale. E assicurerà le condizioni stabili di equilibrio della gestione finanziaria, rimuovendo le cause strutturali che hanno determinato il dissesto.
 
Dissesto senza debiti. Un bilancio in rosso di quasi sei milioni di euro, eppure una disponibilità di cassa che permette ancora di pagare i debitori: «L’ente non ha creditori, tutti i conti sono sempre stati pagati - spiega Ciuni -. Ad oggi, almeno, questo aspetto non riguarda la Provincia di Biella. E sono ottimista sul fatto che arrivino altri fondi». Si poteva fare di più? Ciuni non si sbilancia: «Abbiamo ridotto i costi ed applicato tagli ovunque fosse possibile. Io non sono un politico, ma ad un certo punto mi sono trovato a dover fare delle scelte politiche. Ho cercato sempre di collaborare con i sindaci, ascoltando pareri e bisogni e devo dire che ho ricevuto altrettanta collaborazione». E poi, conclude: «Scriverò anche al personale, voglio farlo perchè ci tengo a ringraziarlo. Io, per la mia professione, sono abituato a spostarmi, a vivere con poche certezze. Loro no. Eppure hanno compreso e continuato a fare il loro dovere anche nelle difficoltà».

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