Provincia, il deficit è ancora di 5 milioni

Provincia, il deficit è ancora di 5 milioni
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BIELLA - E’ il documento che traccia la linea della Provincia di Biella per i prossimi anni e sarà presentato domani nell’apposito consiglio provinciale convocato dal presidente Emanuele Ramella Pralungo a partire dalle 15. Il Dup, documento unico di programmazione, fotografa la situazione dell’ente e tutti i passaggi di questi ultimi anni. E si concentra soprattutto sulla situazione economica che, grazie alle riserve di Atap che dovrebbero essere ridistribuite ai soci (si tratta di 1,5 milioni in due annualità, 525mila euro per la Provincia) durante l’assemblea convocata per mercoledì, è in via di miglioramento. Insomma, l’ente di via Sella è destinato a uscire dal dissesto anche se nel 2018, come annunciato, la voce investimenti sarà prossima allo zero. 
Il documento ripercorre tutte le tappe che hanno portato l’ente in dissesto, a partire dai forti tagli ai trasferimenti statali. E spiega le manovre che sono state messe in campo. «Il piano di riequilibrio messo in campo e concordato con il ministero - si legge in sintesi nel documento - prevedeva anche il “recupero” del disavanzo pregresso, riferito agli esercizi del dissesto, 2013 e 2014. Cosa che doveva essere garantita, all’interno del piano medesimo, da una serie di misure straordinarie, che hanno avuto un esito solo parzialmente positivo. Ci si riferisce alle alienazioni di immobili (ex-Ipai di Trivero Caulera, ex Caserma dei vigili del fuco di via Gersen a Biella, caffetteria esterna al Palazzo della Provincia ed altri due immobili (minori) e delle quote detenute in Atap: per tali alienazioni, si è giunti ad esito positivo solo per i due immobili minori (ex stazione ferroviaria della Balma a Quittengo ed incubatoio ittico di Campiglia), mentre i tre immobili più grandi, nonostante tre tornate di gara, sono rimasti invenduti. Pesa, soprattutto, la mancata alienazione delle quote Atap  (la gara indetta con la Provincia di Vercelli, e con l’adesione anche di gran parte dei Comuni, per la vendita di quasi il 95% delle azioni, non ha avuto esito). Tali mancate alienazioni hanno comportato il permanere di parte del “buco” pregresso, e quindi una non completa realizzazione del piano di riequilibrio approvato dal Ministero. Più specificatamente, con la chiusura dell’esercizio 2014, il disavanzo cumulato era pari a 8.660.099,37 euro, nettamente ridottisi a 5.465.716,77 euro alla fine del 2015, e a 5.118.910,04 euro al 31/12/2016. Sostanzialmente, quindi, la gestione (in termini di competenza e residui) delle ultime due annualità chiuse evidenzia la riacquistata capacità di garantire un equilibrio finanziario, che ha permesso un parziale “rientro” dal disavanzo cumulato 2013-2014». Tutto questo non è sufficiente, così il presidente ha prospettato ai soci la possibilità di dividere una parte del fondo di riserva di Atap e di Enerbit per salvare l’ente. Con questa soluzione e con la possibilità di spalmare in sette anni il deficit rimanente, la Provincia è salva. Spetterà domani ai consiglieri provinciali dare il via al Documento unico di programmazione, che detta le regole anche per quanto riguarda il personale e gli investimenti. In attesa di mercoledì quando in Atap andrà discussa la proposta sulla redistribuzione di 1,5 milioni del fondo di riserva. 
Enzo Panelli

BIELLA - E’ il documento che traccia la linea della Provincia di Biella per i prossimi anni e sarà presentato domani nell’apposito consiglio provinciale convocato dal presidente Emanuele Ramella Pralungo a partire dalle 15. Il Dup, documento unico di programmazione, fotografa la situazione dell’ente e tutti i passaggi di questi ultimi anni. E si concentra soprattutto sulla situazione economica che, grazie alle riserve di Atap che dovrebbero essere ridistribuite ai soci (si tratta di 1,5 milioni in due annualità, 525mila euro per la Provincia) durante l’assemblea convocata per mercoledì, è in via di miglioramento. Insomma, l’ente di via Sella è destinato a uscire dal dissesto anche se nel 2018, come annunciato, la voce investimenti sarà prossima allo zero. 
Il documento ripercorre tutte le tappe che hanno portato l’ente in dissesto, a partire dai forti tagli ai trasferimenti statali. E spiega le manovre che sono state messe in campo. «Il piano di riequilibrio messo in campo e concordato con il ministero - si legge in sintesi nel documento - prevedeva anche il “recupero” del disavanzo pregresso, riferito agli esercizi del dissesto, 2013 e 2014. Cosa che doveva essere garantita, all’interno del piano medesimo, da una serie di misure straordinarie, che hanno avuto un esito solo parzialmente positivo. Ci si riferisce alle alienazioni di immobili (ex-Ipai di Trivero Caulera, ex Caserma dei vigili del fuco di via Gersen a Biella, caffetteria esterna al Palazzo della Provincia ed altri due immobili (minori) e delle quote detenute in Atap: per tali alienazioni, si è giunti ad esito positivo solo per i due immobili minori (ex stazione ferroviaria della Balma a Quittengo ed incubatoio ittico di Campiglia), mentre i tre immobili più grandi, nonostante tre tornate di gara, sono rimasti invenduti. Pesa, soprattutto, la mancata alienazione delle quote Atap  (la gara indetta con la Provincia di Vercelli, e con l’adesione anche di gran parte dei Comuni, per la vendita di quasi il 95% delle azioni, non ha avuto esito). Tali mancate alienazioni hanno comportato il permanere di parte del “buco” pregresso, e quindi una non completa realizzazione del piano di riequilibrio approvato dal Ministero. Più specificatamente, con la chiusura dell’esercizio 2014, il disavanzo cumulato era pari a 8.660.099,37 euro, nettamente ridottisi a 5.465.716,77 euro alla fine del 2015, e a 5.118.910,04 euro al 31/12/2016. Sostanzialmente, quindi, la gestione (in termini di competenza e residui) delle ultime due annualità chiuse evidenzia la riacquistata capacità di garantire un equilibrio finanziario, che ha permesso un parziale “rientro” dal disavanzo cumulato 2013-2014». Tutto questo non è sufficiente, così il presidente ha prospettato ai soci la possibilità di dividere una parte del fondo di riserva di Atap e di Enerbit per salvare l’ente. Con questa soluzione e con la possibilità di spalmare in sette anni il deficit rimanente, la Provincia è salva. Spetterà domani ai consiglieri provinciali dare il via al Documento unico di programmazione, che detta le regole anche per quanto riguarda il personale e gli investimenti. In attesa di mercoledì quando in Atap andrà discussa la proposta sulla redistribuzione di 1,5 milioni del fondo di riserva. 
Enzo Panelli

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