Provincia, addio al voto

Provincia, addio al voto
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Con 160 sì e 133 no il maxiemendamento sostitutivo del disegno di legge Delrio ha passato l’esame del Senato ed ora approderà alla Camera, appena in tempo per scongiurare il ritorno alle urne per l’elezione del presidente e del consiglio provinciale.

In una giornata tesissima il Governo ha dovuto porre la fiducia per evitare spiacevoli inconvenienti, soprattutto considerando i malumori all’interno della maggioranza stessa.

Cosa prevede il maxiemendamento.  Le Province diventano a tutti gli effetti enti di secondo grado, con elezioni indirette che si terranno a partire dal primo di gennaio del 2015. Ad eleggere il presidente e il consiglio provinciale saranno i sindaci e i consiglieri comunali. Il loro voto avrà peso in base al numero di abitanti che rappresenterà. Il presidente della Provincia, eleggibile tra i primi cittadini, rimarrà in carica quattro anni (a patto che non decada da sindaco), mentre il consiglio provinciale, per il Biellese composto da 10 persone, due. La nuova Provincia sarà costituita da un presidente, da un consiglio, e dall’assemblea dei sindaci. Le liste per l’elezione del consiglio provinciale saranno composte, fra gli amministratori comunali,  in modo che ciascuno dei sessi non sia rappresentato in misura superiore al 60%. Le elezioni avverranno in un unico giorno, in un’unica sede, dalle 8 alle 20. Tutte le cariche provinciali non percepiranno emolumenti.

Gli attuali commissari prefettizi saranno dunque chiamati a traghettare l’ente fino alla fine del 2014 quando verranno poi indette le nuove elezioni tra gli amministratori, per la composizione della nuova Provincia. Il tutto in attesa della riforma del titolo V che potrebbe portare alla cancellazione definitiva di questi enti. 

Terzo mandato.  Il maxiemendamento votato ieri prevede anche l’introduzione del terzo mandato per i sindaci dei paesi al di sotto dei tremila abitanti, aprendo nuove prospettive a tanti primi cittadini uscenti del Biellese.

Numero dei consiglieri.  Novità importanti anche per quanto concerne la formazione delle liste per le prossime elezioni amministrative. Il maxiemendamento rivede infatti il numero di consiglieri eleggibili. La nuova disposizione prevede per i comuni con popolazione sino a 3.000 abitanti, un consiglio composto dal sindaco e da dieci consiglieri. Il numero massimo di assessori sarà pari a due. Per i comuni con popolazione da 3.000 a 10.000 abitanti, il consiglio sarà composto dal sindaco e da dodici consiglieri. Il numero massimo di assessori sarà pari a quattro. Nei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura inferiore al 40%.

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