Promotore finanziario intascò i soldi del cliente

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Promotore finanziario intascò soldi del cliente
Patteggia per le accuse di falso e di truffa


(2 mar) Ha fatto credere al cliente che i cento milioni di lire che gli aveva consegnato il 9 novembre 2000 sarebbero stati investiti in prodotti finanziari. L’investimento sarebbe poi stato sbloccato quattro anni più tardi con il capitale, ovviamente in euro, maggiorato degli interessi. In realtà, il 17 marzo 2004, quando il cliente aveva chiesto la restituzione dei denaro, si era sentito rispondere picche: capitale e interessi, ufficialmente, non sarebbero mai esistiti. Così, un ex promotore finanziario della “Sella Consult Sim spa”, Oscar Pellitta, 34 anni, attualmente residente a Levanto (La Spezia), si è ritrovato sotto processo per rispondere dei reati di falsità in scrittura privata e truffa nei confronti del cliente che, con fiducia, gli aveva affidato nel 2000 i cento milioni di lire.

Promotore finanziario
intascò soldi del cliente
Patteggia otto mesi per le accuse di falso e truffa


(2 mar) Ha fatto credere al cliente che i cento milioni di lire che gli aveva consegnato il 9 novembre 2000 sarebbero stati investiti in prodotti finanziari. L’investimento sarebbe poi stato sbloccato quattro anni più tardi con il capitale, ovviamente in euro, maggiorato degli interessi. In realtà, il 17 marzo 2004, quando il cliente aveva chiesto la restituzione dei denaro, si era sentito rispondere picche: capitale e interessi, ufficialmente, non sarebbero mai esistiti. Così, un ex promotore finanziario della “Sella Consult Sim spa”, Oscar Pellitta, 34 anni, attualmente residente a Levanto (La Spezia), si è ritrovato sotto processo per rispondere dei reati di falsità in scrittura privata e truffa nei confronti del cliente che, con fiducia, gli aveva affidato nel 2000 i cento milioni di lire. Comparso davanti al giudice, Pietro Brovarone, l’imputato (difeso dall’avvocato Giovanna Barbotto) ha alla fine patteggiato una pena a otto mesi di reclusione più 300 euro di multa con la condizionale.
Secondo il capo d’imputazione, la società finanziaria legata al Gruppo Banca Sella, a nulla c’entrava. Il promotore finanziario (poi divenuto ex) aveva in realtà formato una scrittura privata fasulla utilizzando la carta intestata della società finanziaria e apponendovi in calce le firme fasulle dell’amministratore delegato e del direttore generale della stessa società. A quel punto avrebbe ricevuto dal cliente la somma da investire. Per tenere tranquillo lo stesso cliente, l’imputato gli avrebbe altresì inviato con scadenza annuale delle lettere allo stesso modo intestate che avrebbero dovuto comprovare la titolarità dell’investimento e la sua convenienza.
v.ca.

2 marzo 2009

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