Progetto di un Laboratorio Territoriale di Occupabilità

Progetto di un Laboratorio Territoriale di Occupabilità
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BIELLA - «Di progetti sino a oggi ne abbiamo visti parecchi, ma con questo di Biella abbiamo toccato il massimo». Non hanno trattenuto la soddisfazione i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale, arrivati a Biella come ultima tappa di un tour che li ha portati in diversi istituti scolastici piemontesi, per conoscere le prime bozze relative ai cosiddetti “Laboratori Territoriali di Occupabilità” (in foto). 

BIELLA - «Di progetti sino a oggi ne abbiamo visti parecchi, ma con questo di Biella abbiamo toccato il massimo». Non hanno trattenuto la soddisfazione i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale, arrivati a Biella come ultima tappa di un tour che li ha portati in diversi istituti scolastici piemontesi, per conoscere le prime bozze relative ai cosiddetti “Laboratori Territoriali di Occupabilità” (in foto). 

In realtà, al termine della presentazione svoltasi all’Iis “Vaglio Rubens” di Biella, il direttore generale dell’Usr, Fabrizio Manca, e i dirigenti Giuseppe Bordonaro e Enzo Malvaso hanno trovato, più che una bozza, un progetto dettagliato, sottoscritto da più partner, già sviluppato nei contenuti come nella gestione, persino dotato della futura sede.

Un progetto che ha come capofila la scuola, certo, ma che conta sul mondo esterno, stragrande maggioranza di enti, aziende e associazioni simbolo del Biellese. Per capire di cosa si tratta, occorre fare un passo indietro: precisamente alla “Buona Scuola”, e ai finanziamenti nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale, 45 milioni di euro, 4 milioni e 200mila dei quali saranno a disposizione per le idee emerse in Piemonte. A fare da tramite con il Ministero, appunto, gli Uffici Scolastici Regionali. 

L’idea biellese, come quelle che parteciperanno all’apposito bando e saranno approvate dal Miur, avrà un sostegno fino a 750mila euro. Prospettiva di innovazione per un territorio che, attorno alle scuole, offre la sua partecipazione. 

Fabrizio Manca è così stato accolto, a Biella, dal provveditore Marco Zanotti, dai dirigenti Cesare Molinari (Ipssar “E. Zegna” e “Vaglio Rubens”), Gianluca Spagnolo (Iis “Q. Sella”), Raffaella Miori (Itc “Bona”), Emanuela Verzella (Ic Biella 3 e Cpia), Dolores Ragone (Iis “G. e Q. Sella”), Teresa Citro (Ic Mongrando e Occhieppo Inferiore), Antonello Papa (Ic Candelo-Sandigliano e Cavaglià). 

«Siamo una squadra - ha detto loro Manca - I laboratori sono un tentativo di alternanza scuola-lavoro, che accorci la distanza tra le due realtà. Per la prima volta, la legge 107 chiede al Paese la responsabilità di migliorare l’apprendimento degli studenti, perché riescano ad avere possibilità di occupazione. E noi vogliamo investire su questo approccio amministrativo».

Una “chiamata di corresponsabilità”, così l’ha chiamata Fabrizio Manca, che induce a credere nella scuola come perno sul quale incentrare la ripresa e la costruzione di un futuro capace di dare ai giovani alternative per le proprie scelte di vita che puntino sul territorio e lì li indirizzino.

Giovanna Boglietti       

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